Non so se vi siete accorti ma oggi, dopo 6 anni di assenza, ho postato una quindicina di post di vario genere.
Mi chiedo: ci sarà qualcuno che li leggerà?
Ci sarà un feed back? Insomma qualche intervento?
Devo confessare che da giovane, cioè oramai 50 anni fa, avevo l'ambizione di diventare giornalista, poi non ne feci niente e finii in banca come si lamenta Venditti in quella famosa canzone:"sei finito in banca anche tu?".
Ho rinunciato alla mia passione o ambizione, ma almeno mi sono mantenuto decorosamente ed onestamente.
Tra l'altro io sono troppo controcorrente, subisco ancora le conseguenze della contaminazione del '68 che vissi con molta passione, allora ero diciottenne proprio nella fase rivoluzionaria che non mi passò neanche negli uffici di banca dato che anche li rimasi sempre un ribelle, uno che non si adattava a fare il ruffiano, a essere uno yes man, caratteristiche essenziali per far carriera.
Infatti non la feci, mi pensionai nel 2007 dopo 37 anni di banca col grado di capoufficio ma non per meriti, bensì per automatismo di anzianità.
Forse non ero molto adatto a fare il capo, perchè ho un carattere difficile e avrei avuto difficoltà a gestire il personale, come ebbi nel periodo in cui diressi un reparto di colleghe scatenate, in effetti una sola che mi scatenò contro altre due solo perchè le avevo pregate di non stare alla macchinetta del caffè per troppo tempo, parliamo di oltre mezzora, non 5-10 minuti.
Quando più tardi, arrivarono i computer ed essendo noi "vecchi"scarsi conoscitori dell'infernale macchina, la banca decise di toglierci quel po' di potere che avevamo e attribuirlo ai nuovi arrivati, giovani ipertecnologici.
Io fui l'unico capo reparto felice di aver perso il posto mentre gli altri colleghi si sentirono defraudati nel perdere quel miserevole potere che comportava solo continue noie e responsabilità che non venivano per niente ricompensate.
Avvenne il disastro perchè i giovani conoscevano i computer ma non la materia e come disse più tardi un insegnante di computer, se ci metti dentro la merda, merda tiri fuori e ne venne fuori tantissima, finchè la banca non si decise a farci affiancare.
Non so perchè sono arrivato a raccontare tutto ciò, il mio peggior difetto, quando scrivo, è che perdo il filo e salto di palo in frasca, dovrei rimanere sul tema ed essere più conciso, ma i vecchi vizi non si perdono.
Comunque proverò a migliorarmi, te lo prometto a te unico lettore che forse uno di questi giorni mi leggerai.
Porta pazienza, tra un po' arriva il nuovo giornalista, ah ecco.....sto connettendo e concludendo bene, sto diventando giornalista 50 anni dopo.
Se lo avessi fatto prima nessun direttore avrebbe approvato i miei articoli, avrei dovuto scrivere le cose che avrebbe voluto lui ed io mi sarei ribellato.
In alternativa avrei potuto tentare a diventare un giornalista free-lance cioè autonomo, ma poi il problema sarebbe stato sempre quello di trovare qualcuno che ti pubblichi e ti paghi, invece in banca avevo lo stipendio assicurato, i contributi per la pensione e sei settimane di ferie all'anno che mi permisero di girare il mondo, mantenere mia figlia e comprarmi da vero tirchione come sono, un po'di appartamenti che si godrà la mia amata erede.
A proposito e qui finisco veramente, c'è l'altra sezione sempre mia nella quale racconto tutti i miei viaggi in circa 70 paesi con dovizia di dettagli e tantissime foto, purtroppo la grafica è deludente perchè se metti le foto medie ti mettono il racconto a lato con strisce corte corte e poi in fondo il finale in modo decente.
Credo sia un difetto di questo blogger che non sono mai riuscito a capire e correggere. Se qualcuno lo sa fare, si faccia vivo.
Ciao!
Mi chiedo: ci sarà qualcuno che li leggerà?
Ci sarà un feed back? Insomma qualche intervento?
Devo confessare che da giovane, cioè oramai 50 anni fa, avevo l'ambizione di diventare giornalista, poi non ne feci niente e finii in banca come si lamenta Venditti in quella famosa canzone:"sei finito in banca anche tu?".
Ho rinunciato alla mia passione o ambizione, ma almeno mi sono mantenuto decorosamente ed onestamente.
Tra l'altro io sono troppo controcorrente, subisco ancora le conseguenze della contaminazione del '68 che vissi con molta passione, allora ero diciottenne proprio nella fase rivoluzionaria che non mi passò neanche negli uffici di banca dato che anche li rimasi sempre un ribelle, uno che non si adattava a fare il ruffiano, a essere uno yes man, caratteristiche essenziali per far carriera.
Infatti non la feci, mi pensionai nel 2007 dopo 37 anni di banca col grado di capoufficio ma non per meriti, bensì per automatismo di anzianità.
Forse non ero molto adatto a fare il capo, perchè ho un carattere difficile e avrei avuto difficoltà a gestire il personale, come ebbi nel periodo in cui diressi un reparto di colleghe scatenate, in effetti una sola che mi scatenò contro altre due solo perchè le avevo pregate di non stare alla macchinetta del caffè per troppo tempo, parliamo di oltre mezzora, non 5-10 minuti.
Quando più tardi, arrivarono i computer ed essendo noi "vecchi"scarsi conoscitori dell'infernale macchina, la banca decise di toglierci quel po' di potere che avevamo e attribuirlo ai nuovi arrivati, giovani ipertecnologici.
Io fui l'unico capo reparto felice di aver perso il posto mentre gli altri colleghi si sentirono defraudati nel perdere quel miserevole potere che comportava solo continue noie e responsabilità che non venivano per niente ricompensate.
Avvenne il disastro perchè i giovani conoscevano i computer ma non la materia e come disse più tardi un insegnante di computer, se ci metti dentro la merda, merda tiri fuori e ne venne fuori tantissima, finchè la banca non si decise a farci affiancare.
Non so perchè sono arrivato a raccontare tutto ciò, il mio peggior difetto, quando scrivo, è che perdo il filo e salto di palo in frasca, dovrei rimanere sul tema ed essere più conciso, ma i vecchi vizi non si perdono.
Comunque proverò a migliorarmi, te lo prometto a te unico lettore che forse uno di questi giorni mi leggerai.
Porta pazienza, tra un po' arriva il nuovo giornalista, ah ecco.....sto connettendo e concludendo bene, sto diventando giornalista 50 anni dopo.
Se lo avessi fatto prima nessun direttore avrebbe approvato i miei articoli, avrei dovuto scrivere le cose che avrebbe voluto lui ed io mi sarei ribellato.
In alternativa avrei potuto tentare a diventare un giornalista free-lance cioè autonomo, ma poi il problema sarebbe stato sempre quello di trovare qualcuno che ti pubblichi e ti paghi, invece in banca avevo lo stipendio assicurato, i contributi per la pensione e sei settimane di ferie all'anno che mi permisero di girare il mondo, mantenere mia figlia e comprarmi da vero tirchione come sono, un po'di appartamenti che si godrà la mia amata erede.
A proposito e qui finisco veramente, c'è l'altra sezione sempre mia nella quale racconto tutti i miei viaggi in circa 70 paesi con dovizia di dettagli e tantissime foto, purtroppo la grafica è deludente perchè se metti le foto medie ti mettono il racconto a lato con strisce corte corte e poi in fondo il finale in modo decente.
Credo sia un difetto di questo blogger che non sono mai riuscito a capire e correggere. Se qualcuno lo sa fare, si faccia vivo.
Ciao!
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