Tuesday, January 14, 2020

MATTEO RENZI

Parecchi anni fa quando apparve in tv, mi sembrò un politico informato, preparato e deciso,
Cominciai a sospettare di lui quando disse ad Enrico Letta (che non mi piacque per niente perchè era come lo zio, un rappresentante dei poteri forti, pronto a vendere l'Italia alle multinazionali sue amiche, tant'è che faceva e credo faccia parte del gruppo Bilderberg): stai tranquillo Enrico!

E poi gli soffiò il posto a Palazzo Chigi.
Siccome ritenevo Enrico Letta un incapace, ma anche un forte pericolo per l'Italia, fui felice del cambio in attesa degli eventi.

Ed aspettai ben tre anni finchè fortunatamente si eliminò da solo col referendum perso del 4.12.1916e poi si affondò definitivamente uscendo dal PD e fondando l'ennesimo nuovo partitino che raccoglierà percentuali da prefisso telefonico e che se passa la riforma elettorale dello sbarramento del 5% non riuscirà ad entrare al Parlamento e resterà addirittura senza stipendio e ben gli stà.

Al referendum votai per il no, per mandare a casa Renzi, ma onestamente devo riconoscere che se non fosse stato per lui, valeva la pena di approvare quel referundum che ci avrebbe consentito di eliminare il sistema bicamerale paritario, trasformando così il Senato in una Camera delle Regioni con rappresentati eletti da queste e non dal popolo italiano.

Inoltre non ci sarebbe stata più la navetta delle leggi che viaggiano da una Camera all'altra con perdita inutile di tempi. Infine si tagliava il numero dei senatori, si eliminava l'inutile ente CNEL che ci costa tanto e venivano anche semplificati i conflitti tra Stato e Regioni.
Peccato, ma allora era importante mandare a casa Renzi e la cosa avvenne con successo. 

Renzi era riuscito a convincere una grossa fetta di italiani ed aveva portato il PD al 35% dei voti circa e quindi aveva tutte le possibilità per diventare un politico forte e stabile di lunga durata data anche la sua giovane età.

Invece si è rivelato ben presto per quello che era ed è: un bluff, aria fritta, tante belle parole e intenzioni ai quali non segue alcun fatto concreto.

Quando venne eletto promise che avrebbe fatto una riforma al mese, ma nessuno vide nulla e lui si scusò asserendo che gli ci volevano tre mesi, ma non ne uscì ancora niente; infine pretese mille giorni, cioè tre anni durante i quali non partorì una riforma, una legge degna di essere ricordata a parte forse l'obolo degli 80 euro ed il JOBS ACT
Gli effetti principali del Jobs Act sono stati:
  • possibilità da parte del datore di lavoro di licenziare un dipendente senza giusta causa, assunto con contratto a tempo indeterminato, tramite un indennizzo (senza più l'obbligo di reintegro);
  • la rimodulazione dei contratti di lavoro dipendente esistenti in Italia;
  • la creazione della NASPI (assegno di disoccupazione);
  • piano di incentivi e decontribuzione per le imprese per favorire le assunzioni a tempo indeterminato.
Pare che per effetto di questa legge si siano creati un milione di posti di lavoro nel corso dei due anni successivi, ma che il fatto sia riconducibile soprattutto per le esenzioni e sgravi fiscali, terminate le quali, siano finite anche le assunzioni.
In compenso molti datori di lavoro approfittarono della legge per liberarsi di lavoratori pagando loro un indennizzo che sicuramente non li ripagava della perdita subita.
Renzi si trovò da solo col suo PD (ma senza Bersani e D'Alema) a sostenere il referendum col solo aiuto di una parte di Forza Italia, il gruppo di Verdini e perse col 60% dei noi, solo una parte della Toscana, dell'Emilia e dell'Alto Adige gli votò a favore.

E poi era troppo arrogante, parolaio e inconcludente!

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