E' difficile trovare nella storia degli Stati Uniti una figura così controversa e così diversamente valutata dai suoi concittadini, ma anche all'estero.
Milioni di americani lo hanno votato e portato alla Casa Bianca e forse lo riconfermeranno a novembre dandogli il secondo mandato.
Lui ha anche tanti estimatori all'estero che lo sostengono per le sue dure prese di posizione e per il successo che ha avuto nel rilancio dell'economia e finanza americana, la cui borsa, l'indice Dow Jones ad esempio, è arrivato alla soglia dei 30.000 punti quando prima della crisi del 2007 era alla metà e dopo la crisi, nei primi anni, aveva toccato il fondo dei 5.000 punti.
ù
Le sparate di Trump, attraverso i tweet, ma anche le sue dichiarazioni ufficiali durante comizi e incontri internazionali, fanno denotare una persona senza scrupoli che le spara grosse per tastare l'avversario e poi indietreggiare quando si rende conto di aver esagerato e di rischiare troppo.
Così, dopo aver minacciato a lungo la Corea del Nord, alla fine ha incontrato più volte il suo leader, altro matto e magari fra matti ci si intende.
Poi è iniziata la storia dei dazi con la Cina ed anche lì ha dovuto far marcia indietro, forse perchè qualche consigliere gli ha aperto gli occhi e fatto notare che se la Cina si arrabbia, potrebbe mettere in serie difficoltà gli USA, dato che detiene grosse quantità di dollari e di titoli di stato americani che potrebbe buttare sul mercato facendo crollare i loro valori, ma anche imponendo a loro volta dazi sulle esportazioni americane in Cina che non sono poca cosa.
Adesso è arrivata la volta dell'Iran con l'assassinio del generale Soleimani che ha scatenato la rabbia del suo intero paese, l'Iran che a sua volta ha minacciato vendetta a breve e poi è successo l'incidente non si sa se vero o provocato dell'abbattimento dell'aereo ucraino con la morte di 157 innocenti.
Ne sono seguite dimostrazioni di piazza in Iran quando il governo ha dovuto ammettere che il missile è partito da Teheran anche se per errore. Gli iraniani stanno protestando e chiedono le dimissioni della guida suprema, l'ayatollah Khamenei che ha addirittura dato ordine ai suoi miliziani di sparare sulla folla.
In politica estera Trump è un disastro anche per aver rotto gli accordi che Barak Obama aveva raggiunto con Cuba e con l'Iran stesso.
Ulteriore errore è stato quello di cancellare la riforma sanitaria emanata dal precedente presidente e poi quello orribile di tirarsi fuori dagli accordi internazionali che si erano presi per limitare l'inquinamento del pianeta.
Unico successo che si può ricondurre a Trump, in mezzo a tutti questi disastri, è quello economico, ma anche qui non è chiaro se non sia avvenuto a scapito di un'ulteriore impennata del debito pubblico americano che si sta sempre più avvicinando alle percentuali di quello italiano ed a cui si aggiunge quello altrettanto pericoloso della bilancia commerciale, i debiti delle società e famiglie americane che spendono e spandono usando le carte di credito e vivono molto al di sopra delle loro capacità.
L'economia americana si regge su due pilastri: il primo è il mercato interno che interessa oltre l'80% dell'economia americana e per questo gli americani vengono bombardati da spot televisivi e indotti a consumare.
Il secondo è il dollaro che viene accettato come moneta di scambio in tutto il pianeta e che l'euro non è riuscito a scalzare anche se ne ha limitato l'uso.
Il dollaro viene anche comprato come bene rifugio ed i titoli di stato americani vengono comprati soprattutto all'estero, anche dalla Cina che investe in questo settore il surplus del suo interscambio commerciale con gli USA.
Essendo gli Stati Uniti un paese indebitatissimo, non fanno altro che stampare dollari e titoli di stato e finchè questi vengono comprati, tutto procede, ma se la fiducia dovesse cadere, se per esempio la Cina o la Russia internazionalizassero e rilanciassero le loro monete, sarebbero dolori per gli USA, probabilmente sarebbe guerra, perchè verrebbero a mancare le colonne su cui si basa la forza statunitense, accanto a quella militare e direi anche delle grandi corporation innovative come Google, Amazon, Facebook, Apple oltre a quelle classiche come la Coca Cola, la Walt Disney, la Procter & Gamble, la Mc Donalds, ecc..
Vedremo le prossime mosse di Trump che secondo alcuni ultimamente si sarebbe mosso per sviare l'attenzione dal pericolo di impeachment che gli incombe.
Vedremo se reggerà la borsa americana, a mio avviso troppo gonfiata e che potrebbe esplodere da un momento all'altro, mettendo in crisi anche tutte le altre.
Trump farà di tutto perchè ciò non avvenga perchè sa che gli americani difficilmente lo voterebbero se arrivasse un'altra grossa crisi finanziaria.
Io prevedo che se lui viene rieletto e ci sono molte possibilità perchè ciò avvenga, proprio a causa del successo economico che ancora regge, ci sarà lo scoppio della bolla borsistica subito dopo la sua riconferma alla Casa Bianca perchè a quel punto non avrebbe più interesse a impedirla e lui sa che prima o poi bisogna fermare quell'eccesso di valutazione che diventa troppo pericoloso anche in prospettive più future
Milioni di americani lo hanno votato e portato alla Casa Bianca e forse lo riconfermeranno a novembre dandogli il secondo mandato.
Lui ha anche tanti estimatori all'estero che lo sostengono per le sue dure prese di posizione e per il successo che ha avuto nel rilancio dell'economia e finanza americana, la cui borsa, l'indice Dow Jones ad esempio, è arrivato alla soglia dei 30.000 punti quando prima della crisi del 2007 era alla metà e dopo la crisi, nei primi anni, aveva toccato il fondo dei 5.000 punti.
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Le sparate di Trump, attraverso i tweet, ma anche le sue dichiarazioni ufficiali durante comizi e incontri internazionali, fanno denotare una persona senza scrupoli che le spara grosse per tastare l'avversario e poi indietreggiare quando si rende conto di aver esagerato e di rischiare troppo.
Così, dopo aver minacciato a lungo la Corea del Nord, alla fine ha incontrato più volte il suo leader, altro matto e magari fra matti ci si intende.
Poi è iniziata la storia dei dazi con la Cina ed anche lì ha dovuto far marcia indietro, forse perchè qualche consigliere gli ha aperto gli occhi e fatto notare che se la Cina si arrabbia, potrebbe mettere in serie difficoltà gli USA, dato che detiene grosse quantità di dollari e di titoli di stato americani che potrebbe buttare sul mercato facendo crollare i loro valori, ma anche imponendo a loro volta dazi sulle esportazioni americane in Cina che non sono poca cosa.
Adesso è arrivata la volta dell'Iran con l'assassinio del generale Soleimani che ha scatenato la rabbia del suo intero paese, l'Iran che a sua volta ha minacciato vendetta a breve e poi è successo l'incidente non si sa se vero o provocato dell'abbattimento dell'aereo ucraino con la morte di 157 innocenti.
Ne sono seguite dimostrazioni di piazza in Iran quando il governo ha dovuto ammettere che il missile è partito da Teheran anche se per errore. Gli iraniani stanno protestando e chiedono le dimissioni della guida suprema, l'ayatollah Khamenei che ha addirittura dato ordine ai suoi miliziani di sparare sulla folla.
In politica estera Trump è un disastro anche per aver rotto gli accordi che Barak Obama aveva raggiunto con Cuba e con l'Iran stesso.
Ulteriore errore è stato quello di cancellare la riforma sanitaria emanata dal precedente presidente e poi quello orribile di tirarsi fuori dagli accordi internazionali che si erano presi per limitare l'inquinamento del pianeta.
Unico successo che si può ricondurre a Trump, in mezzo a tutti questi disastri, è quello economico, ma anche qui non è chiaro se non sia avvenuto a scapito di un'ulteriore impennata del debito pubblico americano che si sta sempre più avvicinando alle percentuali di quello italiano ed a cui si aggiunge quello altrettanto pericoloso della bilancia commerciale, i debiti delle società e famiglie americane che spendono e spandono usando le carte di credito e vivono molto al di sopra delle loro capacità.
L'economia americana si regge su due pilastri: il primo è il mercato interno che interessa oltre l'80% dell'economia americana e per questo gli americani vengono bombardati da spot televisivi e indotti a consumare.
Il secondo è il dollaro che viene accettato come moneta di scambio in tutto il pianeta e che l'euro non è riuscito a scalzare anche se ne ha limitato l'uso.
Il dollaro viene anche comprato come bene rifugio ed i titoli di stato americani vengono comprati soprattutto all'estero, anche dalla Cina che investe in questo settore il surplus del suo interscambio commerciale con gli USA.
Essendo gli Stati Uniti un paese indebitatissimo, non fanno altro che stampare dollari e titoli di stato e finchè questi vengono comprati, tutto procede, ma se la fiducia dovesse cadere, se per esempio la Cina o la Russia internazionalizassero e rilanciassero le loro monete, sarebbero dolori per gli USA, probabilmente sarebbe guerra, perchè verrebbero a mancare le colonne su cui si basa la forza statunitense, accanto a quella militare e direi anche delle grandi corporation innovative come Google, Amazon, Facebook, Apple oltre a quelle classiche come la Coca Cola, la Walt Disney, la Procter & Gamble, la Mc Donalds, ecc..
Vedremo le prossime mosse di Trump che secondo alcuni ultimamente si sarebbe mosso per sviare l'attenzione dal pericolo di impeachment che gli incombe.
Vedremo se reggerà la borsa americana, a mio avviso troppo gonfiata e che potrebbe esplodere da un momento all'altro, mettendo in crisi anche tutte le altre.
Trump farà di tutto perchè ciò non avvenga perchè sa che gli americani difficilmente lo voterebbero se arrivasse un'altra grossa crisi finanziaria.
Io prevedo che se lui viene rieletto e ci sono molte possibilità perchè ciò avvenga, proprio a causa del successo economico che ancora regge, ci sarà lo scoppio della bolla borsistica subito dopo la sua riconferma alla Casa Bianca perchè a quel punto non avrebbe più interesse a impedirla e lui sa che prima o poi bisogna fermare quell'eccesso di valutazione che diventa troppo pericoloso anche in prospettive più future
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