Saturday, February 11, 2006

AFEF E TOLLERANZA

Ciao
Afef è bellissima, sexy, elegante, annoiata ma ingenua., al limite della stupidità.
Vuol invitare a sue spese un esponente della Lega, credo Calderoli, a girare i paesi islamici perchè possa vedere quanto tolleranti e pacifici siano gli arabi.

Premetto che non sono d'accordo con alcune tesi razziste dei leghisti e che non intendo difenderli.

Mi fa ridere la tesi di Afef sulla tolleranza religiosa degli islamici, incluso il suo paese, la Tunisia che ho girato in lungo e largo in ben 5 viaggi.

Bisogna capire che la Tunisia, il paese più moderno ed evoluto del Nord Africa, il Marocco nonostante il suo giovane re, l'Egitto paese popoloso, ricco di cultura e riferimento mediatico e culturale per tutti i paesi islamici, sono certamente paesi laici e moderati ma anche vere e proprie dittature.

Ci sono le elezioni ma aperte solo a pochi partiti.
Questa non è nè democrazia, nè libertà.

Se ci fossero elezioni veramente libere, vincerebbero i partiti integralisti, come è successo in Algeria , Palestina ed Iran.

Preferisco che non lo siano, perchè in Algeria dopo la vittoria del FIS e l'invalidazione delle elezioni c'è stata una orribile guerra civile con circa 200.000 morti, di cui molti sgozzati orribilmente, bambini inclusi.

In Iran sappiamo bene cosa ha portato Khomeini al suo paese: il Medioevo e sappiamo cosa è e come si comporta l'attuale Presidente che vuole la distruzione di Israele con le armi nucleari di cui pretende di dotarsi e addirittura sostiene che l'olocausto degli ebrei è un'invenzione.

Per la Palestina, è tutta da vedere, ma non c'è niente di buono che si possa prevedere da un partito i cui esponenti hanno esercitato il terrorismo e che vogliono la distruzione di Israele.

La classe dirigente dei cosidetti paesi moderati, Marocco, Tunisia ed Egitto è costituita da una cerchia ristretta che vive negli agi delle loro ville con piscina, circondate da alte mura, sistemi di allarme e guardie militari.

Si spartiscono le poche risorse dei loro paesi lasciando le bricciole ai loro popoli.

Arrotondano le entrate anche con il traffico dei loro clandestini (e di altri paesi limitrofi)che ci scaricano addosso per guadagnare, liberare le loro prigioni affollate e far scendere la tensione esasperata dei loro cittadini disperati.

Fanno pagare importi altissimi per rilasciare pochi passaporti ai milioni di disperati che vogliono lasciare i loro paesi.

Mantengono uno stato di polizia severo per impedire qualsiasi ribellione e sbattono in galera per anni quelli che osano solo fiatare.

Afef, figlia di un ministro, ha fatto parte di questa classe dirigente.

Certo i figli di questi nababbi privilegiati, vivono e vestono all'occidentale, sono colti, fanno viaggi all'estero e sono tolleranti anche con gli ebrei, se ricchi e della loro classe.

Magari son convinti come Afef che tutto sia perfetto.

Lo dico perchè Afef afferma che una famiglia ebrea era sua vicina di casa e che lei partecipava alle loro feste religiose.
Le credo.

Però vorrei che Afef, oltre a confutare quanto spiegato sopra, mi spiegasse:

- perchè nell'isola di Djerba a Pasqua o a Natale i turisti italiani devono andare a casa del prete cattolico per poter celebrare la S.Messa, dato che la chiesa è stata distrutta varie volte?

-perchè l'antica sinagoga ebraica che si trova al centro dell'isola, dove vive da secoli una piccola comunità ebraica, è circondata da un'enorme caserma piena di militari e per visitare la sinagoga bisogna passare più controlli e metaldetector dell'aeroporto di New York?

Cara Afef, scendi a terra, gira e conosci il tuo paese fuori dalla cerchia dei tuoi ricchi amici e vedrai come cambia la musica, poi apri gli occhi, prova a pensare e chiediti di chi è la colpa.

Inoltre se tieni tanto alla tua gente, mettiti a capo di un partito libero per la democratizzazione del tuo paese, invece di bazzicare con quel ex portaborse di Ceppaloni che passa da una coalizione all'altra per ricattare meglio e candida gente di ogni risma.

Se non ti va la politica, vai a farti prendere in giro ancora alle Iene, almeno riderò con gusto e non di rabbia.

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