Wednesday, March 29, 2006

CINA E ISLAM

Ciao
ogni tanto mi arriva una piccola soddisfazione.

A volte mi sembra di ululare alla luna come i coyote, spesso ripetutamente sugli stessi temi che mi prendono più degli altri: Cina e Islam.

La Cina, responsabile in misura eloquente della nostra crisi economica dato che siamo il paese più colpito dalla loro concorrenza, producendo prodotti analoghi (tessile, scarpe e macchine utensili) con la firma del WTO ha ottenuto che l'Europa si spalancasse ai loro prodotti senza dazi, spesso di scarsa qualità, con componenti nocive, senza rispetto per i loro lavoratori e con copie contraffatte delle nostre macchine, cambiate di nome e in qualche piccolo particolare e vendute a prezzi dimezzati.

Dopo che le fabbriche di mezza Italia han chiuso e quelle rimaste cercano di sopravvivere con il lavoro precario (usato come difesa dato che non possono assumere a tempo indeterminato per l'incertezza della resistenza alla concorrenza cinese), finalmente l'Europa si sta accorgendo e cercando di chiudere la stalla quando i buoi son già scappati.

La misura di dazi intorno al 20% sulle scarpe in cuoio è un raglio d'asino ma meglio di niente, nella speranza che facciano ben di più.

Oggi si è svegliato anche Tremonti e dice giustamente che i cinesi ci mangiano vivi e non hanno dazi per i loro prodotti esportati in Europa, ma impongono loro i dazi sulle nostre esportazioni in Cina!

Questo è il colmo!!!

A questo punto non mi dispiace neanche tanto la sparata di Berlusconi sui bambini cinesi bolliti che probabilmente è vera anche se risalente a decine di anni fa.

Se dobbiamo avere un contenzioso con la Cina, nostro concorrente sleale in campo commerciale, l'uscita infelice del capo del governo può esserne l'inizio.
Sperando che l'Europa si accodi e non continui ingenuamente a farsi imbrogliare dai furbi cinesi.

La seconda soddisfazione mi arriva dall'Afghanistan dove gli islamici (non arabi) si dimostrano i soliti medioevali, violenti e intolleranti con il caso del poveretto che ha rischiato la pena di morte per essersi convertito alla religione cattolica e che avrebbe fatto una brutta fine se non fossero intervenute le proteste internazionali, inclusa la nostra.

Questo per dimostrare ai soliti difensori dell'Islam con chi abbiamo a che fare, nel caso non l'avessero ancora capito nonostante le spiegazioni eloquenti di Oriana Fallaci che naturalmente passa per rincoglionita e razzista da parte di questi grandi cervelloni che si accorgeranno del pericolo quando avranno la figlia infibulata in burqa ed il figlio con la mano mozza perchè ha rubato una caramella, per non contare della moglie lapidata in piazza per aver corrisposto alle lusinghe del collega d'ufficio

Saturday, March 25, 2006

NANI MORETTI

Ciao
ho stima di Nanni Moretti per la sua coerenza e coraggio, perchè ha bacchettato giustamente la sinistra quando c'era gran bisogno di farlo, ma devo anche dire che i suoi film non mi hanno mai entusiasmato più di tanto.
Al di là della simpatia di certe immagini, come quella di lui nudo accanto ad un'enorme vaso di Nutella, ricordo soprattutto le sue nevrosi irritanti che mi hanno più infastidito che fatto sorridere.
Forse il film a episodi (Aprile?) è quello che più mi è piaciuto.
Per me è diventato anche pericoloso perchè mi ha influenzato a guardare i palazzi di Milano quando giro in bicicletta, perdendo a volte il controllo del mezzo e rischiando l'incidente come lui guardava i palazzi di Roma girando in vespa.
Pure il Caimano mi ha annoiato per gran parte del film, ma alla fine mi ha anche angosciato per l'ipotesi finale.
Moretti ha fatto bene a darci questo pugno nello stomaco, prima di riceverlo dal VERO protagonista che farebbe molto più male.
A mio parere non è casuale l'uscita del film a due settimane dalle elezioni, ma va bene così.
E' bene che qualcuno dica chiaramente il pericolo cui andiamo incontro.
Ed è stato bene anche spiegare con poche schegge efficaci, dentro una trama noiosa la nascita, crescita e attualità del capo del governo.

Friday, March 24, 2006

IL CAIMANO

CIAO
stasera vado a vedere il Caimano di Moretti.
Nel frattempo il Caimano sta accusando Prodi di ingerenza nella politica americana quando è chiaro al più sprovveduto che è esattamente il contrario:
sono gli USA con il loro appello a fare indebite asserzioni sulla pericolosità del nostro paese in vista delle prossime elezioni.

Secondo me Berlusconi ha telefonato al suo amico Bush pregandolo di aiutarlo dopo aver perso il confronto con Prodi in televisione.

Poi si è inventato la violenza e le aggressioni ai suoi comizi per incutere paura all'elettorato e invitare a votare per lui, molto più rassicurante, quello che ordina alla polizia di picchiare (vedi i fatti di Genova) o permette sfilate provocatorie di giovani che inneggiano al passato squadrista e fascista in attesa della reazione dei centri sociali più scalmanati.

E' tutto studiato per creare tensione e orientare l'elettorato dato che non riesce a prevalere in modo democratico e convincente, vista la politica fallimentare del suo governo

DAZI EUROPEI

Ciao
finalmente le autorità europee si stan svegliando dal loro sonno profondo e si azzardano a imporre dazi intorno al 20% per le scarpe cinesi e vietnamite, ma solo di cuoio.
Penso che costituiscano una stretta minoranza, in quanto le scarpe più vendute, quelle che portano i giovani, non sono di cuoio.

Poco, molto poco ma meglio di niente, nella speranza che questa iniziativa si allarghi ad altre merci prima che le industrie europee chiudano definitivamente come sta già succedendo in maniera preoccupante in vari settori, come è successo soprattutto per il tessile italiano che nessuno ha difeso.

Si sono accorti che la difesa palliativo del lavoro precario non piace e riempie le piazze di giovani arrabbiati con pericoli di rivolta e destabilizzazione.

Le medesime autorità sembrano più interessate alle multinazionali dell'energia a prova che abbiamo un'Europa dei capitali e delle grosse compagnie e non dei popoli rovinati dall'euro e dalla disoccupazione conseguente all'entrata indiscriminata dei prodotti asiatici.

Dubito cmq che ne verrà fuori qualcosa di importante per la gente.
Ci sarà bisogno di svegliare i politici con dimostrazioni continue e sempre più efficaci

Wednesday, March 22, 2006

CINA

Ciao
la Cina, colosso asiatico, prossima potenza mondiale che dovrebbe superare fra qualche anno gli USA in prodotto interno lordo, dopo anni di sviluppo intorno al 10%, è riuscita in pochi anni a imboccare la strada giusta per risolvere i suoi enormi problemi, creandone altrettanti agli altri partner, USA ed Europa in testa.

La sovrapopolazione di oltre 1,3 miliardi è il suo handicap, ma anche la sua fortuna perchè può disporre di lavoro a basso costo e contare su un mercato interno immenso.

A tutt'oggi la gran parte dei cinesi (1 miliardo circa) non ha ancora potere d'acquisto sufficiente per comprare i prodotti cinesi destinati all'esportazione, ma già 300 milioni lo possono fare e un centinaio può comprare prodotti di lusso e viaggiare all'estero da turista.

Usciti dal comunismo con Den Xiao Ping si sono avviati sulla strada del capitalismo di stato, usando gli strumenti di questo sistema economico ma limitando la democrazia e libertà dei propri cittadini ed i diritti sociali del mondo occidentale, per mantenere basso il costo del lavoro, di conseguenza il prezzo dei prodotti e conquistare i mercati mondiali.

Hanno destinato poche risorse alle spese militari e puntato sugli investimenti stranieri che hanno portato nel loro paese fabbriche e tecnologia gratuitamente e con poche contropartite.

Con il ricavato delle enormi esportazioni negli USA comprano titoli di stato americani in una percentuale così alta da tenere sotto scacco il potente colosso USA, indebitato e costretto a tenersi buoni i cinesi acquirenti e sostenitori dei loro debiti.

Se gli americani imponessero dazi, i cinesi potrebbero non comprare più i titoli di stato americano, creando notevoli problemi alla Federal Reserve.

Le produzioni americane e cinesi sono al momento abbastanza complementari, dato che i cinesi al momento esportano prodotti di massa a basso contenuto tecnologico.

In Europa i cinesi hanno ottenuto la libertà di esportazione senza contropartite ed hanno invaso il continente mettendo in crisi le analoghe produzioni europee, soprattutto colpendo i nostri prodotti tessili, le scarpe ed altri di basso contenuto tecnologico.

Gli altri paesi europei sono ben contenti di comprare prodotti cinesi a basso costo piuttosto di quelli italiani, spagnoli o francesi ben più cari.

Col tempo metteranno in crisi anche il nostro export di macchine utensili (che costituisce tuttora il nostro primo settore d'esportazione) dato che copiano e non rispettano i brevetti e vendono a prezzi irrisori la stessa macchina copiata, con qualche piccola variazione.

Più avanti copieranno anche i prodotti tedeschi e francesi più complessi e allora vedremo se l'Europa interverrà, chiedendo il rispetto, minacciando dazi, chiedendo contropartite di importazioni cinesi dall'Europa.

Bisogna capire solo se l'Europa cambierà idea sulla base delle rivolte sociali che saranno lo sbocco naturale della crisi economica dovuta alla perdita di milioni di posti di lavoro e all'uso di maltollerate assunzioni precarie, palliativi per cercare di resistere alla concorrenza cinese oppure se saranno le industrie europee più forti a ribellarsi alla prossima concorrenza cinese quando la loro produzione farà un salto di qualità.

In tutto ciò si denota una furbizia accentuata da parte cinese ed una stupidità inaudita da parte europea. In mezzo a soffrire i lavoratori europei, giovani soprattutto, costretti al precariato in attesa che i loro governi si sveglino dal torpore e dal circolo vizioso in cui i furbi orientali li stanno intrappolando

LAVORO PRECARIETA' E GLOBALIZZAZIONE

Ciao
ho ascoltato vari dibattiti televisivi elettorali seguendo particolarmente il tema del lavoro.

Prodi intende calare di 5 punti percentuali il costo del lavoro, senza chiarire da dove intende recuperare i 10 miliardi di euro di buco che andrà a crearsi.
L'opposizione fa capire, per spaventare gli elettori, che verrà messa una patrimoniale sulla casa oppure che verranno tassate le rendite finanziarie, inclusi i Bot.

Il centrosinistra non è molto chiaro a proposito, ma a prescindere da queste scelte che potrebbero far danni in varie direzioni:
- far scappare i capitali dal paese
-mettere in crisi l'INPS nel caso questo debba incassare meno contributi e qualora non si tratti solo di calo fiscale

mi sembra che questo calo del costo del lavoro sia un vero e proprio palliativo.

Se il costo del lavoro cinese, ma anche romeno, turco, vietnamita, moldavo,ecc...è di dieci volte inferiore a quello italiano, come si può pensare che un calo di 5 punti serva a ridare competitività al mercato nostrano?

E' una battaglia persa in partenza che rischia solo di creare nuovi danni e non apportare alcun beneficio.

Inoltre se il lavoro precario non sarà più conveniente come intende Prodi, i datori di lavoro italiani non si metteranno ad assumere migliaia di lavoratori a tempo indeterminato, ma semplicemente lasceranno scadere i contratti in essere che non verranno rinnovati e pochissimi verranno assunti a tempo indeterminato.

D'altronde come possono farlo, dato che il nostro mercato è così poco competitivo?
Come possono garantire il posto di lavoro se sanno che magari saran costretti a chiudere come stanno chiudendo centinaia di fabbriche nel nord est?

Il problema sta a monte e nessuno sembra in grado di vederlo: il WTO, l'apertura ai prodotti cinesi e dei paesi analoghi!

Perchè dobbiamo farci invadere da questi prodotti che ci fanno chiudere le fabbriche e perdere milioni di posti di lavoro?

A tutti è comodo comprare prodotti a basso prezzo, ma se nessuno lavora, non si compra niente, nè ad alto, nè a basso prezzo, non disponendo di alcun potere d'acquisto.

Possibile che l'Europa non si accorga di ciò?

Se ne accorgerà quando il continente sarà sconvolto da un nuovo 68, che sta già montando dato che i giovani, giustamente, non possono accettare di pagare le conseguenze di questa cecità dei governi nazionali e delle autorità europee.

Abbiamo creato un'Europa che pensa solo alle multinazionali, alle banche sempre più ricche, alle compagnie energetiche, telefoniche e di servizi vari che stanno giocando al merger & acquisition, ai vari furbetti del settore immobiliare che dopo aver guadagnato alla grande nel loro settore cercano di impiegare i guadagni in altri campi, speculando, destabilizzando il sistema, cercando di sovrastare il vecchio potere economico.

Unico rimedio che sanno trovare è la delocalizzazione e la creazione di lavoro precario.

Verranno spazzati via dalla rabbia dei giovani ma anche da quella dei genitori impoveriti e dai vecchi ridotti in miseria dall'avvento dell'euro e dalla sua scandalosa applicazione che ha trasferito miliardi di risorse dai lavoratori e pensionati a quello dei commercianti, professionisti e imprese sopravissute.

Un' Europa seria che non desidera sconvolgimenti sociali dovrebbe analizzare le conseguenze della sua scellerata apertura ai prodotti cinesi, alla delocalizzazione e tornare velocemente indietro, rimandandola a quando i vari paesi si saranno convertiti a nuove produzioni o non rimandandola affatto dato che Cina e India sono già ora in grado, grazie alla nostra ingenuità, ma anche alla loro capacità di competere anche in settori a più alta tecnologia.

E' di questi giorni la notizia del prossimo lancio internazionale di computer portatili cinesi al prezzo di circa 100 dollari e l'India nel settore software non è seconda a nessuno.

Chi ha deciso che la globalizzazione dei mercati sia il futuro inevitabile (le multinazionali) devono essere ricondotte alla ragione da governi e autorità che si devono fare il carico delle conseguenze di questa scelta e adottare prontamente i rimedi necessari prima che sia troppo tardi.

Tuesday, March 21, 2006

IL RICATTO DI GHEDDAFI

CIAO
è incredibile l'arroganza di questo dittatore trentennale che dopo averne combinate di cotte e crude:
-sovvenzionando il terrorismo,
-dando rifugio nel suo paese ai terroristi,
-organizzando attentati come quello di Lockerby
che è costato oltre 10 anni di embargo al suo paese,
-che ci scarica addosso da anni gli immigrati
che transitano nel suo paese e sul cui traffico
probabilmente guadagna
-che ha espulso migliaia di italiani
impossessandosi illegalmente di tutti i loro beni
-che non fa niente a fronte della distruzione del
nostro consolato a Benghazi

ora minaccia attentati addirittura nel nostro paese
se non gli costruiamo chiavi in mano un'autostrada
verso l'Egitto che lui non è in grado di costruirsi
affanghala.........

ecco dove si arriva quando si è troppo tolleranti con
personaggi di tale risma, non c'è limite alla loro arroganza
e spudoratezza

Monday, March 20, 2006

GLOBALIZZAZIONE

Ciao

Nonostante i no global, il mondo sta andando sparato verso la globalizzazione, dato che le multinazionali ed il WTO sono più forti e impongono le loro scelte.

E' un processo forse inarrestabile che alla fine porterà vantaggi ad alcuni, ma anche svantaggi a molti, a meno che le proteste non prendano il sopravvento e si proceda più lentamente o si inverta il cammino per impedire la destabilizzazione e sconvolgimenti sociali di cui la Francia sta dando i primi segnali.

I più favoriti nel processo sono le multinazionali che agiscono per la massimizzazione dei loro profitti in barba ad ogni altra considerazione ed i consumatori che possono avere la disponibilità dei prodotti più convenienti semprechè non si arrivi a monopoli o a cartelli che impongono prezzi eccessivi rispetto ai costi per mancanza di concorrenti e regole.

Le protezioni sociali e le politiche nazionali tendono a scomparire per far posto alle leggi del WTO che tendono a limitare ogni bavaglio alle esigenze delle multinazionali, alla produzione nel luogo più conveniente, all'aumento dei commerci internazionali e al deterioramento dell'ambiente, la cui protezione rappresenta un noioso costo.

I più sfavoriti sono i piccoli e medi imprenditori che non reggono la concorrenza internazionale
ed i lavoratori che perdono il loro posto di lavoro in questa lotta senza confini.

L'effetto temporaneo della globalizzazione è che la ricchezza si concentra sempre più nei paesi più competitivi e all'interno di questi fra le classi dirigenti più aggressive.

La forbice tra paesi trainanti e dormienti si allarga, come quella fra dirigenti e lavoratori.

Alla fine del processo di globalizzazione ogni paese produce solo ciò in cui è più bravo ed i costi di tutti i prodotti e servizi sono i più bassi, salvo eccezioni.

Ne vanno di mezzo anche le caratteristiche culturali, le tradizioni di ogni paese coinvolto, dato che si va incontro ad un prodotto, una mentalità e atteggiamento individuale globale standardizzato.

Nel breve periodo si corre il rischio di dover affrontare crisi locali e regionali paurose di cui già stiamo vedendo i primi effetti.

Ci vuole tempo affinchè ogni paese si adegui alla globalizzazione e trovi il suo posto nel consesso mondiale.
Nel frattempo le aziende non competitive chiudono, i lavoratori perdono il posto di lavoro, i giovani non trovano occupazione.

Le leggi italiane e francesi sulla precarietà sono solo il tentativo di dare posti di lavoro temporanei in una fase economica incerta in cui i paesi non hanno ancora trovato la loro posizione.

Siamo ai tempi della Tatcher fuori dal Regno Unito.
Lei si accorse che il suo paese era fuori mercato e stava andando verso il disastro.

Mise in moto cambiamenti dolorosi che comportarono milioni di posti di lavoro persi, ma alla fine il paese si riprese, trovò la sua strada e oggi le aziende britanniche sono fra le più competitive al mondo.

Gli altri paesi europei stanno scontrandosi con gli effetti del mancato adeguamento e con l'adozione delle prime misure impopolari:

Dopo aver proceduto alla delocalizzazione all'esterno cerca ora di contenere il costo del lavoro all'interno per reggere la concorrenza internazionale.

Queste misure si potevano evitare se l'Europa avesse messo barriere doganali a scadenza progressiva, permettendo passaggi indolori e lenti per adeguarsi al mercato mondiale.

Non l'hanno fatto e oggi ci troviamo ad affrontare gli effetti con i giovani in rivolta.
Toccherà presto anche all'Italia, è inevitabile.

Il passaggio all'economia globalizzata non è automatico.

L'Italia si è adeguata solo in parte ed ora deve recuperare il tempo perso e trovare la giusta collocazione pena far la fine dell'Argentina, come autorevoli cassandre stanno pronosticando per il nostro paese (Financial Times in testa).

Sunday, March 19, 2006

IL DECLINO DELL'ITALIA

CIAO

il declino del nostro paese è indubbio, basta guardare il tasso di sviluppo di questi ultimi anni che è meno della metà rispetto alla media europea, il quale a sua volta è la metà di quello americano che è la metà di quello cinese.

Ancora più preoccupante, dato che viviamo di esportazioni, è il peso del nostro paese nel commercio mondiale e nell'esportazione dimezzato da quasi il 5% a meno del 3%.

Berlusconi è solo l'ultimo colpevole di questa situazione.
Lo dico essendo antiberlusconiano, per onestà e obiettività.

La crisi italiana va molto più indietro, ai tempi della DC e di Craxi.
I tempi in cui l'Italia accumulava il debito spaventoso che ci troviamo addosso e che ci penalizza ora, domani e dopodomani.

L'Italia parte, rispetto ai propri concorrenti, con un handicap pesante: un debito che si mangia in interessi, ma anche in fiducia ,una parte consistente delle nostre risorse mentre gli altri le possono impiegare in investimenti e sviluppo.

Inoltre la scelta di rinunciare al nucleare ci rende dipendenti come nessun altro del petrolio e gas d'importazione e rende troppo alto il costo dell'energia e quindi dei nostri prodotti che incamerano anche questo costo importante.

Terzo handicap, forse il peggiore, è l'aver rinunciato ai settori ad alta tecnologia ed a trovarci non più in concorrenza con Germania, Giappone e USA, che hanno continuato in quella direzione e sono quasi inattaccabili ma con la Cina e gli altri paesi emergenti che ci battono con il loro basso costo del lavoro quando si mettono a produrre le nostre stesse cose.

Quarto punto a nostro sfavore è la dimensione piccola delle nostre aziende che sono nanerottole in campo internazionale anche dinanzi alle svizzere ed olandesi, dimostrando pertanto che non è una questione di dimensione del paese, ma di capacità di organizzarsi per un mercato globale.

Solo grosse compagnie possono competere in un mercato globale per le economie di scala e per la ricerca che richiede alti investimenti non possibili a piccole aziende.

Quinto svantaggio è la moneta forte, l'Euro che rende le nostre merci poco convenienti e care e l'impossibilità a svalutare la moneta nazionale quando si perde in competitività.

L'Euro però ci ha protetto da alti interessi, fatali per il nostro debito pubblico.

Ora non è più possibile lasciar andare la lira per esportare di più.

Sesto handicap è la scarsa connessione tra lo Stato, la scuola e le imprese.

All'estero i paesi concorrenti legano queste componenti e fanno sistema.
Da noi si studiano materie e si frequentano corsi universitari che non hanno sbocchi nel mercato del lavoro mentre non incoraggiamo lo studio delle materie tecniche e scientifiche che fanno la differenza.

ComE se tutto ciò non bastasse l'Europa cieca ha spalancato le porte ai prodotti cinesi e dei paesi emergenti mettendo le nostre industrie a rischio di chiusura, come sta succedendo dappertutto.

Infine incombe un altro pericolo che ci danneggerà ulteriormente: la prevista salita dei tassi di interesse che rendono gli investimenti più cari, ma che mettono in crisi paesi come il nostro che dovrà accantonare somme più cospicue per pagare gli interessi sul debito pubblico, rinunciando a impieghi più produttivi per il paese.

Non si vede come si possa uscire da questo stato di cose in cui ci siamo infilati da decenni e che sta venendo alla luce solo adesso e che si farà sentire sempre più.

Prodi potrà solo cercare di attenuare questa crisi, ma è troppo difficile, quasi impossibile riuscirci se non dopo molti anni di sacrifici, programmazione e riconversione.

Berlusconi ha la colpa di non averci neanche provato e di aver congelato tutto, come se il problema non esistesse, perchè ha pensato solo ai suoi problemi e li ha risolti alla grande.

Se fossi al posto di Prodi cercherei soprattutto di ricavare risorse da una lotta spietata all'evasione fiscale e di impiegare queste risorse per aiutare le aziende nostrane, per la scuola, la ricerca e l'indirizzo della nostra produzione verso i settori migliori della nostra produzione per renderli sempre più forti e agguerriti, abbandonando del tutto quelli in cui non abbiamo più possibilità.

Punterei molto sulla produzione del lusso, della moda e dei prodotti alimentari di qualità che sono i settori in cui siamo più bravi che vanno protetti ed assistiti prima di perdere anche in questo campo e del turismo d'arte dato che possediamo il 50% dell'arte mondiale, gran parte lasciata a marcire nelle cantine o in preda allo smog.

Piuttosto che pensare alla settima potenza mondiale, posizione che perderemo molto presto, dovremmo pensare che siamo un piccolo paese di 60 milioni di persone, meno dell'1% della popolazione mondiale e che possiamo sopravvivere solo se riusciamo ad organizzarci bene invece di continuare a farci del male, vivendo di polemiche e divisioni.

Friday, March 17, 2006

REGOLE, PROPORZIONALE E DEMOCRAZIA

Ciao
molti si lamentano delle regole inaugurate con lo scontro in tv fra Pr....e Br....
asserendo che diventa tutto noisoso e ingessato.
Io trovo invece che finalmente si riesce ad ascoltare non solo Silvio con i suoi monologhi, ma anche gli altri, con limitazioni decenti che permettono a tutti di esprimersi senza sovrapposizioni di voci, insulti e soprusi.
Finalmente è arrivata un po' di civiltà anche se imposta, visto che non tutti sono capaci di controllarsi.
Un benvenuto alle regole!

Inoltre si cominciano a intravvedere gli smarcamenti, conseguenza della modifica elettorale che ha riportato il proporzionalismo.
Ognuno cerca di portar acqua al suo mulino.
Pertanto Silvio non dovrebbe lamentarsi di Casini, Fini e della Lega che cercano le distanze per acciuffargli voti: fa parte della modifica elettorale.
Eppoi è vero: quando la barca affonda, i topi scappano.
La cosa scandalosa è che non esistono più le preferenze: è tutto in mano ai partiti che decidono chi eleggere e chi tenere a casa.
Questo è veramente un sopruso, una dittatura partitica che bisogna modificare al più presto.
Opto anch'io per forme di democrazia più diretta, forza Beppe Grillo!!!!
Le primarie sono solo un assaggio.
I cittadini dovrebbero decidere, proporre e contare di più e con Internet è possibile e facile.
Bisogna che l'Italia virtuale dei partiti e dei media ceda all'Italia reale della gente, dei suoi veri problemi e delle giuste rappresentanze.
In questo senso bisogna combattere tutti i partiti, nessuno escluso.
Questi signori che decidono tutto all'ombra delle loro segreterie dei partiti e dei loro privilegi insopportabili devono capire che con Internet la loro festa è finita e deve iniziare la vera democrazia

PRECARIETA'

Ciao
il disastro della precarietà del mondo del lavoro che sta distruggendo una generazione di giovani italiani, si appresta a fare altrettanto in Francia.
Però i francesi protestano e tutto questo mi ricorda un nuovo '68, il maggio francese.
Sarebbe ora!
Da noi fortunamente Prodi promette di metterci mano e imporre profondi cambiamenti.
Ne sono felice, ma mi chiedo anche:
- se non sia inevitabile questa scelta di precarietà da parte dei paesi europei
- di chi è la colpa di questa scelta.
Mi spiego: apparentemente è colpa di questo governo che l'ha resa possibile, ma anche del precedente che l'ha iniziata con la legge Biagi.
E forse entrambi sono meno colpevoli di quello che si possa pensare.
Forse la vera colpa è di chi ha permesso in Europa (Prodi?) l'entrata massiccia dei prodotti cinesi e di altri paesi extraeuropei che rendono impossibile una concorrenza da parte dei nostri prodotti, dato il divario incolmabile nel costo del lavoro.
L'Europa non doveva permettere ciò.
Abbiamo visto le aziende del nord est chiudere e gli operai finire in strada: perchè?
Perchè non reggono la concorrenza e non la potranno reggere mai alle condizioni di lavoro dei cinesi e similari.
L'Europa doveva ergere dazi doganali e non aprire le porte indiscriminatamente.
Di più: la delocalizzazione in Cina è stata una grande fesseria.
Gran parte delle aziende europee hanno perso interi patrimoni, avendo impiantato industrie che non hanno procurato loro profitti ed hanno regalato ai cinesi il nostro know how, ossia la tecnologia di cui si sono impossessati gratuitamente e che stanno usando per invaderci con i prodotti a basso prezzo facendo chiudere e fallire le industrie rimaste in Europa.
Di questo passo lavoreranno solo loro, saranno la fabbrica del mondo e l'Europa dopo il lavoro precario cos'altro inventerà per cercare di resistere?
E'una guerra persa dall'inizio perchè il divario del costo del lavoro è troppo grande.
Inoltre i cinesi diventano agguerriti anche nella tecnologia più avanzata che li stiamo ingenuamente fornendo.
Mi sento di dire PURTROPPO che parte di questa colpa va proprio a Prodi in carica negli ultimi anni nel governo europeo che ha spalancato le porte a questi prodotti, provocando la chiusura delle fabbriche spagnole, italiane, francesi, tedesche,ecc....
Dove finiremo di questo passo?
Bisogna cambiare assolutamente prima di trovarci una giusta rivoluzione dei giovani che non possono accettare questa situazione, nè la precarietà che è il primo effetto di questa scelta scellerata

Wednesday, March 15, 2006

SILVIO VS ROMANO

Ciao

ho visto il confronto fra i due leader e sono dell'opinione che Prodi abbia vinto alla grande perchè:
-ha cercato di infondere speranza ad un paese malridotto
-ha ridimensionato le solite fanfaluche del presidente in carica
-si è rivolto ai giovani promettendo la fine dei contratti precari
-ha promesso di rendere il paese più competitivo con il calo del costo del lavoro
-ha promesso di tassare in base alla capacità contributiva
-ha promesso di tassare i furbetti del quartierino più dei soliti pantalone
-ha promesso di rivedere la riforma della scuola che trasforma tutti in comunicatori e non produce alcun tecnico o ricercatore
-ha promesso di mediare con le forze sociali invece di imporre con prepotenza dall'alto
-ha promesso di risolvere il problema del conflitto di interessi
-ha detto chiaramente di chi è la colpa se in pochi anni la maggioranza degli italiani hanno perso il 30/40% del loro potere di acquisto che non è dovuto all'euro ma alla sua cialtronesca applicazione

Sunday, March 12, 2006

VARIE ED EVENTUALI

CIAO
Alla fine Silvio ha dovuto accettare le regole per incontrare Romano e rinunciare alla filippica finale.
Dubito che i moderatori riusciranno a tenerlo a freno e son sicuro che Prodi lo batterà.

Per il bambino rapito, mi son trattenuto a stento da dire quello che ho sentito fin dal primo momento e cioè sospettare la famiglia, quando tutti morivano di compassione e solidarietà per la povera coppia.
Infatti la gran parte delle tragedie di questo tipo sono provocate all'interno dagli stessi componenti famigliari.
Non dico che il padre l'ha fatto fuori, ma è implicato pesantemente, causa la sua perversione.
Spero di venir smentito dai fatti.

Finalmente! Abbiamo anche noi il nostro Watergate: grazie Storace, sei grande!
Anche perchè ti sei dimesso ad un mese dalle elezioni e con il governo già in agonia.

Per quanto riguarda l'altro affare inglese Mills che riguarda il nostro beneamato capo del governo, che dire?
Certo lui dirà che i giudici son tutti comunisti e che lo perseguitano, spesso in occasione di momenti importanti quale quello delle elezioni per influenzare gli elettori.
Gli altri diranno che la giustizia deve fare il suo corso e che bisogna guardare il caso specifico.
Alla fine si metteranno d'accordo e lasceranno perdere il caso.

D'altronde il capo del governo, diventato in venti anni uno dei più ricchi del mondo, partendo dal niente in uno dei paesi in cui ad esempio tutti negano di essere corrotti, ma tanti, troppi evadono, tanto sanno che arrivano i condoni e tutti raccomandano e si fanno raccomandare
SI POTEVA PENSARE CHE POTESSE ARRIVARE DOVE E' ARRIVATO SENZA ARRIVARE A CERTI COMPROMESSI?

Tanto più si è ricchi e potenti, tanto più si è costretti a compromessi in una società corrotta come la nostra.
Ci sono guardie forestali che incendiano i boschi che dovrebbero proteggere.
Guardie della finanza e carabinieri colti in fallo con il malloppo.
Per non parlare degli aereoporti.
Una volta venni chiamato dalla guardia di finanza per un errore formale nella mia dichiarazione dei redditi. Il tipo mi fece capire che avrebbe chiuso un occhio se avessi sottoscritto una polizza di assicurazioni con lui agente. Rifiutai e pagai una multa eccessiva.

Nella mia vita ho rifiutato varie raccomandazioni ed a sfruttare conoscenze importanti acquisite nel corso degli anni.
Infatti non ho fatto carriera, avendone forse i requisiti, ma non quelli che servono ancora in questo paese e che comportano accettare e usare questi mezzucci.
Fortunatamente oggi la vita diventa sempre più difficile per questi comodi carrieristi.
Le compagnie, ditte, imprese varie si sono accorte che se non hanno persone capaci affondano a fronte della concorrenza straniera che punta al sodo e non all'apparenza ed alla raccomandazione.
Nel settore pubblico probabilmente poco è cambiato.
Forza Italia, quella giusta e vera, non quella che ci troviamo nei manifesti in giro dappertutto!
Quella che punta sulla capacità e preparazione e non accetta gli squallidi mezzucci della corruzione e raccomandazione

LI HO VISTI TUTTI

Ciao
ben ritrovati dopo dieci giorni di pausa.
Non sono partito per una vacanza, la farò tra un mese circa e non so ancora dove andrò.
Mi son preso una pausa e sono andato a vedere un sacco di film: quasi uno al giorno.
Il cinema è sempre stata una mia passione e continua ad esserlo.
Sono stato coinvolto più del solito dalla premiazione degli Oscar che ho visto su Sky ed ho voluto andare a vedere i film che mi mancavano.

Ci sono vari film discreti, ma nessuno eccellente, nemmeno l'ultimo visto che ha vinto:CRASH.
Tratta il razzismo,l'intolleranza, un problema sentito negli USA, meno da noi anche se con la massiccia immigrazione sta montando pian piano.
Son riuscito a digerire il film solo alla fine e dire con un certo sollievo: si, non è male.
Ma che sofferenza per gran parte del tempo: numerosi episodi brevi e slegati che esasperano perchè non capisci dove vanno a parare e solo alla fine si concludono tutti assieme e alcuni si intrecciano.
Vien fuori che il poliziotto razzista bianco (interpretato da un ottimo invecchiato Matt Dillon)salva una nera (dopo averla maltrattata in un altro episodio)a rischio della propria vita e invece il perfetto poliziotto bianco ammazza un giovane delinquente nero (fratello del capopoliziotto onesto nero).
Tutti ce la prendiamo con il diverso quando ne subiamo un danno e dimentichiamo subito i nostri principi.
Fa meditare ed è ben interpretato, ma che sofferenza!

Ho visto anche Capote e devo dire che il protagonista Philip Seymour Hoffman ha meritato l'oscar per la miglior interpretazione maschile anche se il film mi è piaciuto poco.
Truman Capote considerato uno dei maggiori scrittori americani dell'ultima generazione era certamente un personaggio eccentrico e gay, ma la storia della sua sbandata per due assassini brutali che finiscono impiccati dopo anni di detenzione e l'amicizia con lo scrittore, mi sembra alquanto banale.
Altrettanto magistrale è l'interpretazione da parte di Joaquim Phoenix di John Cash nel film Walk the line, ma il premio è andato all'interprete femminile Reese Witherspoon quella che abbiamo visto in un paio di film a fare l'oca giuliva, tutta vestita di rosa, ma che poi si è laureata avvocato ed ha vinto cause di prestigio.
Bravina nella parte dell'ultima moglie del grande cantante di musica country, ma lui invece è grandissimo e stona alla fine constatare che il premio va a lei.
Il film è ben fatto e ricorda quello sulla vita di Ray Charles che aveva procurato l'anno scorso il premio al suo interprete Jamie Foxx.
Anche Johnny Depp è stato grande nel film The Libertine che per i miei gusti è troppo scurrile,
la sotria del conte di Rochester, primo punk della storia.
Grande anche l'interpretazione di entrambi i protagonisti del bel film The constant gardener che raccomando a chi è appassionato di grandi storie d'amore e di ideali combattuti fino all'estremo.
Il film denuncia le porcate delle compagnie farmaceutiche, vere multinazionali malefiche che curano solo per guadagnare e fanno morire cavie innocenti del terzo mondo per le loro sperimentazioni con la complicità dei corrotti politici locali.
Povera Africa! Dovrebbero tagliare le teste di questi personaggi squallidi invece di ammazzarsi fra di loro!

Un altro bel film africano è Tsotsie, miglior film straniero, ben fatto.
Mi ha fatto passare la voglia di visitare il Sud Africa, considerando i rischi che si corrono in quel paese di venir aggrediti e ammazzati per pochi soldi da parte dei disgraziati adolescenti abbandonati da bambini e diventati violenti e assassini da grandi per poter sopravvivere in una società violente e disperata dove pochi si salvano e la gran parte vivono di violenze.
Tsotsie è uno di questi che però qualcosa in lui si rimpe quando trova un bambino nell'ennesima auto rubata e ne diventa amorevole padre per consegnarlo alla fine alla legittima famiglia, dopo aver attraversato una crisi profonda che gli fa ricordare il suo passato e mettere in discussione il senso di quel vivere violento. Bel film, da vedere.

Un altro film drammatico e ben fatto è La terra di Sergio Rubini.
Questa volta si parla della violenza del nostro sud fra 4 fratelli molto diversi che hanno in comune la casa padronale e la terra da conservare o vendere al prepotente di turno.
Vengono alla luce la corruzione del nostro Sud, mafie e politica connesse, ma anche il vincolo del sangue per il quale si è disposti a tutto anche a rinunciare alla propria tranquillità.
Ben interpretato e diretto, un po pesante, Rubini cresce di film in film e mi aspetto grandi cose da lui.

Per chi vuol rilassarsi consiglio invece: Dick & Jane, veramente spassoso con l'esilarante Jim Carrey, ma anche interessante perchè affronta con ironia il problema di coloro che perdono il posto di lavoro nel mondo crudele ee effimero delle dot companies e si riducono in miseria dopo una vita di agi.
La coppia addirittura diventa rapinatrice e si ride tanto, Carrey è geniale e non stanca ancora.

L'altro piacevole e rilassante film è l'ultimo appena uscito e tanto reclamizzato "IL MIO MIGLIOR NEMICO" di Carlo Verdone che è tornato indietro, a mio parere.
Verdone alterna un buon film ad uno discreto. Questo è simpatico e rilassante, ma niente più.
Per famiglie e ragazzi spensierati e ragazze spasimanti del bel ma anche bravo e simpatico Muccino. Quanta pubblicità di prodotti nel film stesso! Ma non è reato?

Degli altri visti ne ho parlato in post precedenti per chi fosse interessato:
-Match Point che ora rivaluto dopo aver visto gli altri, la gran parte inferiori
-Orgoglio e Pregiudizio, che noia mortale, ma bei costumi e scene
-Brokeback Mountain: non merita tutti i premi che ha vinto, un filmetto ben interpretato con belle montagne e laghi in cui l'amore sofferto e impossibile dei due amanti è più importante delle difficoltà del vivere gay
-Transamerica, discreta storia fra madre/padre e figlio in cui l'essere trans conta poco anche se viene raccontato il dramma di queste persone sfortunate
-Prime, piacevole commedia che mette in discussione il valore della psicanalisi e dei rapporti fra persone di età diverse
- Syriana, le porcate delle multinazionali del petrolio e dei regimi corrotti dei paesi produttori, ma con intrecci insopportabili e salti di palo in frasca come in Crash che esasperano lo spettatore
- Arrivederci amore ciao, grande Alessio Boni e Placido, per il resto una copia italiana di Pulp Fiction e casini vari in cui il protagonista è incredibilmente coinvolto

Friday, March 03, 2006

BARBABIETOLE - ETANOLO E INCENERITORI

Ciao

pare che l'EU, ossia quella splendida organizzazione sita in Bruxelles e Strasburgo che non ne imbrocca una, neanche per sbaglio

abbia deciso di impedire all'Italia, ma anche ad altri la coltivazione di barbietole da zucchero su una superficie di oltre 250.000 ettari di terreno per il nostro paese, mettendo sul lastrico le relative aziende produttrici ed i lavoratori e

limitando in tal modo la possibilità per l'Europa di produrre etanolo
il combustibile alternativo e pulito che già il Brasile usa e gli USA con Bush si apprestano a usare
per risolvere la dipendenza dal petrolio arabo ma anche per diminuire l'inquinamento

la salute di oltre mezzo miliardo di persone non interessa molto ai governanti europei
ed a proposito di salute

oggi il blog di Beppe Grillo ci dà tale informazione (sulle barbabietole)
che io ho collegato all'etanolo mentre lui ha pagato con una delle sue serate(complimenti)
un mezzo tecnico costoso che rileva i danni alla salute (cancro) dovute alla combustione sopratutto da parte degli inceneritori

i quali aumentano le temperature per produrre particelle sempre più piccole di polveri sottili (quelle che fanno maggior danno) ma non vengono rilevate dai potenti mezzi tecnici messi a controllo (sic) della nostra salute

così ci sarà un'esplosione di tumori che produrranno tanti guadagni soprattutto alle aziende svizzere farmaceutiche e le compagnie petrolifere continueranno a guadagnare alla grande

(di ieri la comunicazione del nuovo stratosferico bilancio dell'Eni che ha guadagnato 8,8 miliardi di euro nel 2005, dietro i 30 della Exxon Mobil, i 22 della Texaco Chevron, i 16 della British Petroleum, i 12 della Elf Total e della Conoco Philips)

alla nostra salute !

LA BCE ED I TASSI DI INTERESSE

Ciao

Modigliani, noto economista italiano e premio Nobel ha sempre criticato la BCE per la sua politica incompetente in materia di tassi di interesse quando la BCE era presidiata da un olandese.

Ora Modigliani non c'è più e al posto dell'olandese c'è il frances Trichet, ma credo che l'incompetenza sia rimasta.

Un continente, l'Europa, che ha un'economia immobile che langue come una palude avrebbe bisogno di tassi di interesse bassi e invece cosa fanno? Li alzano, temendo un'inflazione che non c'è!

Così l'euro si rafforza e le merci europee sono sempre meno convenienti ed i nuovi investimenti, costando di più non partono, insomma, complimenti Monsieur Trichet!

GHEDDAFI E LE EX COLONIE ITALIANE

CIAO

Gheddafi è a rischio di integralismo e si corre il pericolo che prima o dopo la Libia diventi un nuovo Iran, in faccia a casa nostra!

Il leader cerca di sviare da questi problemi interni e di scatenare l'opinione pubblica del suo paese contro il nemico italiano, la perfida Italia che ne ha combinate di cotte e di crude nel suo paese:
si, abbiamo fatto fuori un po' di libici, li abbiamo addirittura portati in Italia e fatti sparire

ma a quei tempi (un secolo fa) era abbastanza ......"normale"

in compenso abbiamo portato cultura, strade, scuole, infrastrutture e dopo aver speso miliardi e miliardi ce ne siamo andati e solo allora hanno trovato il petrolio!!!

gli italiani rimasti erano la struttura portante dell'economia libica
Gheddafi li ha sbattuti fuori rubando proprietà e conti in banca, facendoli partire a mani vuote

è un altro episodio terribile che gli italiani scopriranno fra 50 anni
come la vicenda delle foibe e la diaspora degli istriani e dalmati!

appena partiti gli italiani l'economia libica è andata in crisi
perchè gli arabi non hanno voglia di far niente e non ne sono capaci

il loro deserto rimane deserto, anzi avanza a differenza d'Israele che lo trasforma in campagna e giardino

sono solo capaci di far figli per poi spedirceli e se hanno il petrolio se lo fanno pompare da altri
e si fanno sfruttare dalle compagnie petrolifere internazionali, ricevendo abbastanza soldi che vengono distribuite nelle cerchie ristrette dei dittatori monarchi o presidenti, lasciando i loro popoli in preda alla disperazione a all'integralismo fanatico

inoltre i paesi ricchi di petrolio importano e pagano lavoratori stranieri da paesi del quarto mondo per tutti i loro lavori e servizi
di cui si liberano appena li gira le palle per chiamarne altri ,dopo ,dato che non sono in grado
di cavarsela da soli

così appena sono partiti gli italiani dalla Libia, il deserto è arrivato alla costa in pochi anni e le campagne sono sparite, i pomodori per esempio hanno aumentato il prezzo di venti volte perchè ne producevano oramai pochissimo

queste cose mi sono state spiegate da un collega profugo libico, buttato fuori con la sua
famiglia dal paese in cui era nato e ritengo che sia la verità per quanto ho conosciuto gli arabi

l'Italia in tutta questa storia non ha difeso minimamente la sua gente
e continua a lasciar fare a Gheddafi senza batter ciglio
paventando la chiusura dei rubinetti del petrolio e gas

praticamente siamo sotto ricatto

finirà che gli costruiremo l'autostrada che il leader esaltato vuol farsi fare da noi
a risarcimento dei danni di un secolo fa

bisognerebbe chiedergli il conto delle infrastrutture da noi costruite e lasciate agratis
e che sicuramente sono visibili ancor oggi

come in Eritrea, Etiopia e Somalia

paesi che lasciati a se stessi anche per colpa nostra, sono finiti nel disastro totale

ciononostante non sono un colonialista e penso che ogni paese ha il diritto di gestirsi da sè
solo che le gestioni "fai da te" oltre alla dittatura trentennale di Gheddafi che sta andando alla deriva hanno prodotto questi risultati:

-l'Eritrea rimpiange ancor oggi l'Italia (un mio amico ha vissuto alcuni mesi a Massaua e mi ha raccontato che le uniche infrastrutture del paese sono ancora quelle create da noi)
dopo aver combattuto per decenni una guerra fratricida con i vicini etiopi ed aver ottenuto finalmente l'indipendenza ma non risolto le diatribe confinarie con il paese nemico

-l'Etiopia si sta tirando fuori dal suo disastro post Menghistu (dittatore militare comunista)
solo in questi ultimi anni (ho una collega etiope che mi fornisce questi dati)

-la Somalia è un paese in totale deriva, senza autorità ed in balia di terroristi, carestie e dei signori della guerra che costringono la popolazione a lotte fratricide di cui non si vedono sbocchi

Nessuno pensa a sistemare questo paese dove perfino gli americani le han prese lasciando la gente in balia dei capobanda e della carestia incombente

fra qualche mese, dopo migliaia di morti, faremo un concerto rock per raccogliere i soldi e lavarci le coscienze

Thursday, March 02, 2006

DUE FILM

Ciao
ho visto due film italiani recenti, già di gran successo il primo e di montante successo il secondo.

"La notte prima degli esami" è simpatico, allegro, piace ai giovani in sala e diverte anche i pensionati che ricordano ancora l'angoscia di quella esperienza giovanile, ma rimpiange anche la gioventù passata.

Dopo tanti anni ancora sogno l'incubo dell'esame di matura.

Il film ricorda i primi di Pieraccioni ed il Medico in Famiglia, insomma allegri e distensivi, facili e piacevoli, ma sotto sotto dei filmetti commerciali che insegnano e dicono poco se non far passare un paio d'ore in allegria.

L'altro film invece è un mezzo incubo, almeno per i miei gusti: "Arrivederci, amore ciao"
Ricorda Pulp Fiction di Tarantino che mi aveva già perplesso e disgustato anni fa.
Li c'era Travolta, qui Michele Placido che lo copia.

So che vado controcorrente, perchè era stato un gran successo, piaciuto a tutti quelli che trovano divertente veder teste fracassate e pezzi di cervello volare in aria, come allora, come adesso.
Lo giustificano dicendo che era geniale perchè dissacrante della violenza, ma a mio parere era troppo violento per essere dissacrante.

Questo italiano non è neanche dissacrante, è solo violento.

E' dissacrante la stupidità della ragazza protagonista, le cui uscite serie sono state salutate in sala da risate appropriate.

Non si capisce cosa voglia dire questo noir, se non rappresentare la storia squallida di un personaggio che da sessantottino diventa prima terrorista locale, poi guerrigliero internazionale, poi delatore, poi losco individuo che vive nello squallido ambiente dei club del sesso e poi si allea al corrotto poliziotto per fare altri colpi, cerca una vita normale, ma non ci riesce e deve addirittura far fuori la donna che ama per salvare se stesso dal niente.

Mah....! Mi è piaciuta la colonna sonora, con molti pezzi dell'epoca fra cui la mitica
"Arrivederci amore ciao" della Caselli che continuo a fischiettare.

Arrivano i noir! Peccato, si poteva puntare su qualcosa di più positivo!
Bravo il protagonista, il nuovo bello del cinema italiano ed il solito Michele Placido che mi riprometto di vedere nel film da lui diretto e iperpremiato "Romanzo criminale" che dovrebbe celebrare la banda della Magliana.
Siamo messi proprio male

DOV' E' LA VERITA' ?

Ciao
tutti abbiamo visto il pestaggio del marocchino da parte di due carabinieri
i soliti difensori degli extracomunitari se la son presa con le forze dell'ordine
i razzisti che odiano tutti gli extracomunitari giustificano il pestaggio

dove stà la verità?

se si fa vedere solo il pestaggio e non si conosce il fatto scatenante
si rischia di cadere in errore, a prescindere dalla violenza che dovrebbe essere condannata

sembra che questo marocchino sia uno che ne ha fatte di cotte e di crude, anche appena arrivato in prigione dove avrebbe spedito uno in infermeria

magari le forze dell'ordine lo conoscono da tempo e gli han voluto dare una lezione per farlo smettere, magari ha insultato i carabinieri, si sarà opposto anche violentemente al loro tentativo di arresto o controllo

oppure i due carabinieri hanno perso le staffe dopo l'ennesimo caso che sta trasformando l'Italia in una giungla violenta che esaspera i cittadini che non ne possono più e di fronte al caso esplicito gridano la loro rabbia esasperata e repressa.

Certo è che il marocchino non vuol tornare al suo paese perchè sa cosa gli aspetta:
le forze dell'ordine marocchine lo pesterebbero molto più pesantemente, finirebbe in galera e butterebbero via la chiave o se ne liberebbero con la prossima imbarcata di galeotti verso l'Italia.

Se poi ci fosse la shariya in Marocco (non c'è ma arriverà prima o dopo) verrebbe magari lapidato o gli taglierebbero le mani.
Certamente cambierebbe comportamento dopo tali punizioni, se ancora in vita.

Invece qui è diventato celebre, riceverà la visita di Pannella e soci, lo candideranno alle prossime elezioni, gli verrà fatto un monumento in piazza e continuerà a comportarsi male rendendoci la vita impossibile, perchè se non c'è punizione, perchè mai dovrebbe cambiare e smettere?

Ma noi siamo democratici e ......furbi, se poi questo paese diventa invivibile, ce la dobbiamo prendere solo con la nostra stupidità

IT'S THE ECONOMY, STUPID!

Ciao
ricordate questa frase? E' l'economia, stupido!
Bush padre fu sconfitto al suo secondo tentativo perchè gli americani erano insoddisfatti della loro economia mentre per il resto forse lo avrebbero rieletto.

Berlusconi, probabilmente perderà per l'economia perchè è indubbio che negli ultimi 5 anni siamo diventati tutti più poveri, avendo perso notevole potere d'acquisto con l'avvento dell'euro, non per l'euro, ma per la sua applicazione balorda e senza controlli.

Se non avessimo l'euro ,avremmo tassi di interesse alle stelle ( ed i prezzi dei prodotti di importazione molto più alti degli attuali, petrolio e gas in primo luogo) inoltre i conti dello Stato già preoccupanti, sarebbero al colasso, dato il nostro enorme debito pubblico sul quale paghiamo interessi, che per nostra fortuna, con i tassi bassi dell'euro, sono rimasti all'altezza delle nostre possibilità ma che non lo sarebbero con i tassi di una lira debole e svalutata.

Inoltre gli italiani alle prese con i mutui, sarebbero strozzati e impossibilitati a pagare le rate, mettendo in difficoltà anche le banche concessionarie.

Detto questo, si tratta di far partire di nuovo l'asfittica economia italiana dopo 5 anni di letargo, dando maggior potere d'acquisto e quindi di spesa agli italiani, puntando sulla ricerca, l' istruzione e lo sviluppo, facendo sistema tra l'industria, l'università e lo Stato come fanno i nostri concorrenti.
Basta copiare gli altri se non siamo in grado di trovare soluzioni nostrane.

Le risorse per queste misure urgenti non ci sono perchè vengono assorbite dagli interessi del debito pubblico e questo rende il nostro paese handiccapato rispetto a tutti i nostri concorrenti che non hanno il nostro problema.

Si tratta di trovare nuove risorse e queste a mio parere possono derivare solo da una lotta seria e accanita nei confronti dell'evasione fiscale che in Italia è a livelli scandalosi.

Ci sono ben 4 milioni di posti di lavoro a nero, per non dire di tutte le evasioni sugli affitti a nero, i servizi dei professionisti (dentisti, avvocati, commercialisti,ecc..) ma anche degli artigiani (meccanici, carozzieri, idraulici, pittori,ecc...) che regolarmente sottofatturano o più spesso non emettono fattura.

Ci sono migliaia di imprenditori che dichiarano meno dei loro dipendenti e la maggior parte delle aziende dichiara perdite anzichè profitti, come se tutte fossero in punto di morire.
Poi vedi i loro titolari girare in Porsche o a bordo di costosi yacht.

Basterebbe assumere qualche migliaia di controllori, giovani informatici disoccupati e dare la possibilità di detrarre parzialmente queste spese, obbligando in tal modo alla dichiarazione, pena l'esser scoperti da incroci computerizzati.

Gli affitti sono uno scandalo ad esempio. Alti e metà a nero.
Chi li dichiara come il sottoscritto, paga l'ultima aliquota Irpef (il 40% circa) oltre all'Ici, ad una quota consistente delle spese condominiali, le riparazioni ecc....
Alla fine, al proprietario onesto, resta neanche un terzo dell'affitto!
In compenso, chi non dichiara, incassa tutto e magari fa pagare all'inquilino anche il totale delle spese condominiali, perchè i disonesti non hanno limiti.

Prodi promette di cambiare, introducendo un'aliquota fissa (speriamo che non sia superiore al 25%, altrimenti sarà la solita buffala), di permettendo all'inquilino detrazioni sull'affitto pagato in modo da portare in luce gran parte degli affitti in nero.

Per l'Ici vuole convincere i comuni a far scendere le aliquote alte, ma procedendo anche ad una rivalutazione degli estimi, oggi fuori mercato con l'aumento dei prezzi delle case degli ultimi anni.

C'è il rischio che aumentino solo le rendite cui non si contrapponga la discesa delle aliquote Ici
perchè i comuni che ricevono sempre meno soldi dallo stato, hanno solo questa possibilità e poche altre per avere introiti.
In questo modo l'imposizione sulla casa salirebbe ancora!

Se gli italiani non hanno più soldi in tasca, non spendono e se non spendono la nostra economia langue, it's the economy, stupid!

CRONACA SPICCIOLA

Ciao

Berlusconi è stato applaudito 18 volte ed ha avuto una stand ovation al Congresso americano.

Pare che parte del pubblico era costituito da stagisti invitati a far numero in quanto i parlamentari americani erano pochi e disinteressati.

Inoltre solo le telecamere di Mediaset riprendevano l'avvenimento e Bush se ne era già andato il giorno prima, per rendersi ridicolo in Pakistan, dove arrivato nel frattempo ha promesso di catturare Osama Bin Laden, ma intanto ha incassato attentati contro con 5 morti, di cui un diplomatico americano, la cui famiglia gli sarà grata!
La maggior colpa cmq è dei fanatici islamici che continuano imperterriti con le loro violenze assurde.

Passando ad amenità nostrane, Sanremo riprende e veniamo a sapere che la Rai,
con i nostri 100 euro di abbonamento e gli estenuanti spot pubblicitari, paga:
1.000.000 di euro a Panariello
500.000 " Ilary Blasi
400.000 " Vittoria Cabello
500.000 dollari a John Travolta
300.000 " Orlando Bloom (che interverrà domani) più un sacco di soldi a tanti altri fra cui un certo Ciena dell'assurdo wrestling.

Se la Rai non cambia, non pagherò più l'abbonamento che ho sempre pagato e che la Rai continua a sollecitarmi, non essendo neanche in grado di verificare con nome e cognome, codice fiscale e indirizzo i miei pagamenti regolari, dimostrando in tal modo un'inefficienza proverbiale.

L'Italia ha battuto la Germania 4 a 1. Complimenti!
Adesso i giornalisti diranno che siamo i favoriti per i prossimi mondiali in Germania, dove mi auguro si possa vincere, come vinsero loro in Italia nel 1990.

Se le cose vanno come nel passato, verremo battuti da squadre come la Corea o il Camerun i cui giocatori incassano in una vita quello che uno dei nostri incassa in una settimana.

Se avverrà ciò, tutti si scandalizzeranno e solo dopo tante polemiche i nostri tireranno fuori le palle e faranno bella figura, per farsi fregare in finale o semifinale ...ai rigori che si ostinano a non saper tirare, della serie, gli errori passati non ti insegnano nulla!

Avete già visto queste scene? Io ne ricordo parecchie e mi auguro che non si ripetano.
E' l'ultima chance che do personalmente al calcio italiano che è riuscito ad allontanarmi per quanto detto, per i vizi e capricci degli idoli (Maradona, Ronaldo,Vieri,ecc,) per le scandalose cifre che incassano questi signori per correre dietro ad una palla con i bilanci fallimentari delle rispettive società, per le partite truccate e gli arbitri venduti, per le infinite trasmissioni televisive che mi fanno vomitare a scapito di tutti gli altri sport più poveri e meritevoli di maggior attenzione

MOSCHE BIANCHE NELL'ISLAM

Ciao
Oggi l'ottimo vicedirettore del Corsera, Magdi Allam, riporta la notizia di parecchie recenti abiure dall'Islam da parte di intellettuali , due dei quali così le giustificano:

In crescita gli apostati. La psicologa Wafa Sultan: «Sono laica». Il maghrebino Messaoud Bouras: «Troppo odio contro gli ebrei»

La psicologa Wafa Sultan:

«Ciò che vediamo non è uno scontro di civiltà o di religione, ma è uno scontro tra due opposti, una mentalità medioevale contro quella del ventunesimo secolo, tra la civiltà e l'arretratezza, tra la libertà e la repressione, tra la democrazia e la dittatura».

«Sono i musulmani ad avere scatenato la guerra di civiltà, da quando il profeta dell'islam disse: "Mi è stato ordinato di combattere la gente fino a quando non credono in Dio e nel suo profeta" e da quando i musulmani hanno diviso la gente tra musulmani e non musulmani»
«Come ssi può accettare il versetto che recita: "Combattete quelli che non credono né in Dio né nel Giorno ultimo?"

«L’Islam è stata diffuso con la spada e l'aggressione dei Paesi.”

Il maghrebino Messaoud Bouras, rappr.dei maghrebini in Francia:

«Io non rifiuto solamente l'ideologia islamica ma ho anche abiurato l'islam. “Il Corano, che è la parola increata di Dio, quindi intangibile, stabilisce chiaramente una discriminazione tra i musulmani, che devono dominare, e i non musulmani che devono essere sottomessi».
«ciò che sciocca di più è il delirio paranoico contro gli ebrei. L'odio contro gli ebrei è presente in tutto il Corano: "Maledetti, ovunque verranno trovati verranno presi e inesorabilmente uccisi"
«L'islam è giudeofobo, cristianofobo, infedelofobo”

SPERIAMO CHE SIANO SEGUITI DA TANTI ALTRI, MA CI CONTO POCO
PERCHE' IL LAVAGGIO DEL CERVELLO INIZIA IN TENERA ETA' E PROSEGUE PER DECENNI A DANNO LORO E NOSTRO

Wednesday, March 01, 2006

EUROPA ASSURDA - ENEL INGENUA

Ciao
le polemiche con la Francia dimostrano che Prodi è molto più determinato del governo in carica a farsi rispettare dai francesi, propugnando il blocco dell'Opa su BNL e ritorsioni su EDF in Edison.

Mi sembra il minimo che si possa fare, ma il governo è capace di fare anche meno, come si vede.

Vorrei far notare cmq l'assurdità del sistema Europa.

Bruxelles ha imposto ai vari stati europei il ridimensionamento dei monopolisti nazionali e la loro privatizzazione nei vari settori soprattutto elettrico e telefonico per permettere maggior concorrenza e quindi rendere più conveniente l'acquisto dei relativi servizi ai consumatori.

Quindi, seguendo questo primo passo l'Enel si è notevolmente ridimensionata (vendendo centrali) e da monopolista, oggi pare che controlli solo un terzo dell'offerta nazionale.

Come secondo passo i soldi incassati dal ridimensionamento avrebbero dovuto essere impiegati per allargarsi in altri paesi dell'Europa occidentale, da ciò il tentativo abortito in partenza di impadronirsi della francese Suez, mentre finora è riuscita a fare acquisizioni meno importanti nei paesi dell'Europa orientale.

I francesi invece si sono ridimensionati di ben poco in patria, ma FURBESCAMENTE si sono allargati all' estero, quindi usando il secondo passo ma non il primo.

E' impensabile che questo sia possibile senza venir messi in mora dalle autorità europee che cmq sono lacunose per le norme emesse e per le interpretazioni che ognuno adotta a sua convenienza.

Cmq sia, questa procedura imposta dalle autorità europee, è assurda.

Dato che l'Europa dovrebbe avere a cuore la protezione delle società europee da assalti esterni

(per esempio l'agguerrita Gazprom russa che sta cercando di penetrare nel nostro mercato, grazie all'amicizia Putin/Berlusconi che produrrà vantaggi a loro, ma non a noi come si è già visto col gas russo razionato)

avrebbe dovuto semplicemente incoraggiare fusioni transfrontaliere, per esempio fra EDF ed ENEL invece di indebolirle internamente e poi farle crescere esternamente.

E' stato un errore europeo nel quale solo noi italiani siamo incappati, da perfetti polli.

Così oggi ci troviamo un'Enel debole, che oltretutto ha sbagliato politica, lanciandosi sui telefoni, acqua e gas per poi rivendere quasi tutto e tornare al core business.

Ha inoltre distribuito troppi soldi agli azionisti che avrebbe dovuto impiegare per le acquisizioni.
Così è passata da secondo operatore europeo a quarto ed è a rischio di aggressione se non riesce a crescere.
Dovrebbe fondersi con l'ENI per evitare i pastrocchi europei e rimanere grosso player internazionale.

Avrebbe dovuto aspettare analoghe mosse (di cessione centrali e privatizzazione) da parte dei competitor europei che sono rimasti grossi (EDF)o si sono ingranditi (EDF, RWE,E-ON privata) comprando all'estero.

Gli spagnoli di Endesa sono a metà strada ma si sanno difendere meglio di noi che ci troviamo un'Enel debole ed il secondo operatore nazionale, la Edison, per metà in mano ai francesi.

Proprio una bella politica energetica, complimenti ai rispettivi dirigenti aziendali e sopratutto i politici dato che tali aziende sono ancora a maggioranza statale!

Complimenti anche alle municipalizzate (Aem di Milano e Asm di Brescia) che invece di allearsi, hanno continuato a litigare facendo il gioco della EDF francese.

E complimenti all'Europa che legifera poco, ma quel poco è dannoso e sbagliato!