Ho letto un articolo che spiega che quando ci fu l'unificazione delle due Germanie e Kohl concesse il cambio dei due marchi 1:1, contemporaneamente per evitare l'inflazione alzò i tassi d'interesse e dovemmo farlo anche noi.
La conseguenza fu che il costo del nostro debito pubblico schizzò di brutto e lo stesso debito pubblico passò dal 90% al 115% in un paio d'anni, insomma il favore fatto agli ossie, i tedeschi dell'est, fu pagato dall'Europa e non dalla Germania.
Più tardi dovemmo stanziare 70 miliardi apparentemente per salvare la Grecia, ma la verità fu che si salvarono le banche francesi e tedesche che erano pesantemente esposte coi titoli di stato greci.
La Grecia fu abbandonata al suo destino, furono solo allungati i tempi di scadenza dei titoli greci in modo che Germania e Francia non perdessero il capitale investito che rimase garantito dagli stanziamenti effettuati da tutti i paesi europei.
Anche con il QE di Mario Draghi, lo stanziamento per uscire dalla crisi del 2008 la BCE comprò molti più titoli di stato tedeschi che italiani perchè il criterio adottato non fu il bisogno ma la grandezza del PIL.
Senza contare che l'euro ha favorito soprattutto la Germania che si trovò una moneta più debole del marco tedesco e favorì le sue esportazioni mentre per noi fu esattamente il contrario.
Negli anni precedenti l'introduzione dell'euro l'industria italiana stava battendo quella tedesca in forte crisi
subito dopo la tendenza cambiò totalmente di segno, loro schizzarono in alto e noi sempre più in basso.
Un paese che si è fortemente arricchito anche esportando oltre le regole consentite che gli permettono un attivo della bilancia commerciale
pari al passivo di tutte le altre, dovrebbe per compensazione, cercare di aiutare gli altri paesi nei momenti di difficoltà.
Nessuno chiede alla Germania e Olanda di regalare soldi agli altri paesi, ma solo di usare strumenti comuni e straordinari per uscire da questa situazione che oltre ad essere sanitaria è anche economica e rischia di produrre una recessione fortissima molto più pesante di quella del 2008 e che potrebbe ricordare piuttosto quella del 1929 e anni successivi, con milioni di disoccupati e fame.
Se non riusciremo ad evitare queste catastrofi, sapremo di chi sarà la colpa:
del paese che ha distrutto l'Europa per due volte con le armi e che lo farà per la terza volta con la sua ostinazione egoistica e assurda di continuare con l'austerità
e le regole ferree che si è imposta per un'assurda paranoia dell'inflazione.
I tedeschi sono fissati dall'aumento dei prezzi della Repubblica di Weimar quando ci voleva una carriola di banconote per comprare una saponetta, ma dimenticano l'abc dell'economia: l'inflazione nasce quando c'è scarsa produzione ed offerta di beni, non necessariamente quando si stampano monete.
LA GERMANIA SI E' ARRICCHITA A SPESE DEGLI ALTRI PAESI DELLA UE E DEVE RESTITUIRE QUANTO PRESO
La conseguenza fu che il costo del nostro debito pubblico schizzò di brutto e lo stesso debito pubblico passò dal 90% al 115% in un paio d'anni, insomma il favore fatto agli ossie, i tedeschi dell'est, fu pagato dall'Europa e non dalla Germania.
Più tardi dovemmo stanziare 70 miliardi apparentemente per salvare la Grecia, ma la verità fu che si salvarono le banche francesi e tedesche che erano pesantemente esposte coi titoli di stato greci.
La Grecia fu abbandonata al suo destino, furono solo allungati i tempi di scadenza dei titoli greci in modo che Germania e Francia non perdessero il capitale investito che rimase garantito dagli stanziamenti effettuati da tutti i paesi europei.
Anche con il QE di Mario Draghi, lo stanziamento per uscire dalla crisi del 2008 la BCE comprò molti più titoli di stato tedeschi che italiani perchè il criterio adottato non fu il bisogno ma la grandezza del PIL.
Senza contare che l'euro ha favorito soprattutto la Germania che si trovò una moneta più debole del marco tedesco e favorì le sue esportazioni mentre per noi fu esattamente il contrario.
Negli anni precedenti l'introduzione dell'euro l'industria italiana stava battendo quella tedesca in forte crisi
subito dopo la tendenza cambiò totalmente di segno, loro schizzarono in alto e noi sempre più in basso.
Un paese che si è fortemente arricchito anche esportando oltre le regole consentite che gli permettono un attivo della bilancia commerciale
pari al passivo di tutte le altre, dovrebbe per compensazione, cercare di aiutare gli altri paesi nei momenti di difficoltà.
Nessuno chiede alla Germania e Olanda di regalare soldi agli altri paesi, ma solo di usare strumenti comuni e straordinari per uscire da questa situazione che oltre ad essere sanitaria è anche economica e rischia di produrre una recessione fortissima molto più pesante di quella del 2008 e che potrebbe ricordare piuttosto quella del 1929 e anni successivi, con milioni di disoccupati e fame.
Se non riusciremo ad evitare queste catastrofi, sapremo di chi sarà la colpa:
del paese che ha distrutto l'Europa per due volte con le armi e che lo farà per la terza volta con la sua ostinazione egoistica e assurda di continuare con l'austerità
e le regole ferree che si è imposta per un'assurda paranoia dell'inflazione.
I tedeschi sono fissati dall'aumento dei prezzi della Repubblica di Weimar quando ci voleva una carriola di banconote per comprare una saponetta, ma dimenticano l'abc dell'economia: l'inflazione nasce quando c'è scarsa produzione ed offerta di beni, non necessariamente quando si stampano monete.
LA GERMANIA SI E' ARRICCHITA A SPESE DEGLI ALTRI PAESI DELLA UE E DEVE RESTITUIRE QUANTO PRESO
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