i Grünen sono, stando a tutti i sondaggi, la prima forza politica in Germania, senza sprecare neanche un voto e un consenso, il loro co-presidente, Robert Habeck, è al vertice della classifica del gradimento, subito dopo Angela Merkel, In pratica Habeck, considerando che la Merkel cammina verso la pensione, è l’uomo politico più popolare in Germania, con percentuali da brivido per i due ormai ex grandi partiti, Cdu e Spd. Solo per dare un’idea: Annegret Kramp-Karrenbauer, che ha già preso il posto della Merkel al timone della Cdu, ha un gradimento nei sondaggi pari alla metà di quello di Habeck.
Sì inizia a incrinare il fronte politico tedesco dinnanzi alle richieste di maggiore solidarietà avanzate non solo dal nostro Paese ma anche dalla Spagna, dalla Francia e da altre 11 nazioni che spingono per l’ingresso in scena dei coronabond. La situazione, oltre ad avere spaccato la Commissione, con la tedesca Ursula von der Leyen vicina alla posizione intransigente della cancelliera Angela Merkel e il commissario all’Economia Paolo Gentiloni sul fronte opposto, registra oggi una importante voce dissonante nel panorama politico tedesco: quella del leader dei Verdi, Robert Habeck.
Il leader dei Verdi: “Sostengo i covidbond”
“Stati economicamente forti come la Germania devono aiutare quelli che non stanno andando bene in questo momento” ha detto il leader dei Verdi tedeschi Robert Habeck alla Welt am Sonntag. Per questo, ha concluso, “Come altri leader europei sostengo l’idea e la necessità dei coronabond”.
Robert Habeck
Si tratta di una presa di posizione importante perché i Verdi tedeschi hanno letteralmente sbancato a ogni elezione, da quelle nei Lander alle passate europee, rosicchiando consensi proprio al partito di centro di Angela Merkel. Il discorso che Habeck fa ai microfoni della testata conservatrice affonda nel pragmatismo: “È nell’interesse tedesco che l’economia italiana sopravviva alla crisi”. La Germania può restare un paese esportatore “solo se le economie più colpite dalla crisi non finiscono in dissesto”. Qualche ora prima l’europarlamentare verde Sven Giegold aveva detto che “è proprio nei Paesi più colpiti che ora si deve percepire maggiormente l’Unione europea”.
Divisa anche la stampa tedesca
Anche la stampa tedesca si divide sull’argomento covidbond. “Merkel rigetta i coronabond e tuttavia parla di solidarietà“, scriveva lo Spiegel all’indomani del fallito vertice dei 27. Ancora più duro il giornale di area centro sinistra Die Zeit: “Una comunità che lascia nell’emergenza i suoi membri non merita questo nome“.
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Molto duro, sull’altro fronte, Die Welt: “Non si tratta della difesa di un principio, ma di evitare ulteriori carichi ai contribuenti tedeschi, austriaci e olandesi” che stima per i contribuenti tedeschi un costo ulteriore di 20-30 miliardi in caso di emissione di covidbond. La testata deride poi il presidente del Consiglio italiano chiamandolo “avvocato star della Puglia” e accusandolo di aver più volte aggredito la cancelliera, soverchiando la voce dell’interprete, nel corso dell’ultimo vertice. Dall’incontro per Die Welt Merkel Angela Merkel sarebbe uscita assai nervosa e “confusa dall’aggressività del premier italiano: aveva sempre ritenuto l’avvocato star della Puglia particolarmente charmant“.
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