Tuesday, January 31, 2006

PALESTINA E IRAN

CIAO
una sfortuna incredibile per la pace mondiale, ma forse non occasionale.
In Iran eleggono un presidente falco che vuol cancellare Israele, afferma che gli ebrei non sono stati sterminati da Hitler e vuol costuire centrali nucleari pur essendo l'Iran uno dei maggiori produttori di petrolio e gas.
E' chiaro che vuol avere le armi per attaccare Israele o per difendersi da eventuali invasioni.
Gli americani non escludono qualsiasi opzione, inclusa la guerra, con il pericolo evidente, dopo l'Afganistan e l'Iraq che la storia si ripeta.

L'Iran ha circa 80 milioni di abitanti e occupare il paese sarebbe molto arduo, più difficile degli altri due che cmq si stanno rivelando una trappola e un insuccesso per gli americani.
Inoltre l'opinione pubblica americana, dopo le bugie di Bush non tollererebbe altre guerre ingiustificate che andrebbero ad appesantire il bilancio dello stato già disastrato oltre a far salire ancora di più il prezzo della benzina alle pompe che gli americani e non solo, mal sopportano.

Bisogna però ricordarsi che Iraq+Iran hanno un terzo delle riserve mondiali di petrolio, sono confinanti e di maggioranza sciita.
Saddam Hussein era stato indotto e armato per 10 anni a far la guerra al' Iran integralista che rischiava di destabilizzare l'intero medio oriente e togliere il controllo del petrolio in mano alle compagnie petrolifere americane.
Successivamente gli avevano fatto credere che poteva impadronirsi del Kuwait per avere un alibi e toglierlo di mezzo in quanto troppo pericoloso, con un discreto potenziale bellico non più controllabile.

Saddam controllava da dittatore spietato il suo paese imponendo alla maggioranza sciita ed ai curdi del nord il comando della minoranza sunnita a cui apparteneva.
Se gli sciiti iracheni, liberati dal giogo sunnita, si alleano con i sciiti iraniani per gli USA e alleati si mette molto male.
Il paradosso è che gli americani sono costretti a favorire proprio i sunniti di Saddam (oltre ai curdi, facendo arrabbiare i turchi) per tenere sotto controllo la maggioranza sciita.

Tra l'altro il petrolio è sotto controllo curdo a nord e sciita a sud del paese mentre il centro è dominato dai sunniti che sono privi di ricchezze petrolifere e che sono stati contrari alla costituzione dello stato federale che li priva di tali fonti di sostentamento.

Gli americani e alleati faranno di tutto perchè l'Iraq e l'Iran non si alleino, cercando di creare una classe politica a loro favorevole e che vada in direzione opposta alla pericolosa alleanza.

Gli iraniani se la stanno cercando con il presidente estremista che si sono eletti.

Ricordando le scuse di Bush per scatenare l'invasione in Iraq, (le armi di distruzione di massa che forse Saddam aveva perchè comprate dagli americani stessi, ma che furbescamente è riuscito a nascondere, facendo fare a questi ultima una figuraccia) mi viene da pensare che i media internazionali stiano ampliando troppo le dichiarazioni del presidente iraniano per creare un clima favorevole ad una nuova guerra.

Tali dichiarazioni sono probabilmente più indirizzate al proprio interno per crearsi un appoggio da parte della propria popolazione, piuttosto che all'esterno con il pericolo di sanzioni o invasioni.

Di fatto sembra che il Presidente iraniano disponga al momento solo di potere teorico e che le sue dichiarazioni servano per arrivare a quello pratico.

Ora arriva l'ultimatum delle 5 potenze all'Iran.
Vediano come va a finire.
Per fortuna fra le cinque potenze ci sono pure la Cina che ha notevoli contratti con l'Iran e la Russia amica che li fornisce di armi.

L'altro grosso pericolo è la vittoria di Hamas in Palestina.

Questo paese dipende dagli aiuti internazionali che sono messi in dubbio dalla vittoria elettorale del partito che predica la sparizione di Israele e appoggia il terrorismo.

Cosa succede se Hamas non accetta di cambiare politica?
Se non arriva più il denaro che gli permette di sopravvivere?
Se non cedono, il terrorismo aumenterà con la miseria e tale pericolo si sommerà alla situazione difficile in Iraq ed Iran.
Insomma un gran casino con Bush, Blair e Berlusconi (per poco) ancora al comando, senza la contrapposizione di Schroeder e con la Francia in dubbio dato che le manca l'appoggio tedesco.

Questi ultimi due paesi si sono sempre opposti alla guerra in Iraq, ma ora la situazione potrebbe cambiare e si arriverebbe ad una contrapposizione netta fra potenze occidentali e paesi del medio oriente, con la Cina e Russia a fare i loro giochi in mezzo.

Insomma un gran casino da cui non viene fuori niente di buono

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