Monday, January 30, 2006

INVASIONI BARBARICHE

CIAO
L'Italia è sempre stata oggetto di invasioni dall'estero.
Ricordo le invasion barbariche che hanno determinato il crollo dell'impero romano, quella successiva degli arabi, poi i Franchi, gli Svevi, i Bizantini, i Turchi, gli Spagnoli, i Francesi, gli Austriaci, i Tedeschi.
Forse ho dimenticato qualcuno.
Ne è venuta fuori una bella razza, fantasiosa, per certi versi geniale, con buoni geni insomma come tutte le razze frutto di mescolamento.
Sono state tutte aggressioni violente, occupazioni militari, alcune protratte per secoli.
Da dieci anni a questa parte stiamo invece subendo un'invasione pacifica, quella degli immigrati dal terzo mondo.
Prima l'ondata dei marocchini , tunisini, filippini, peruviani , ecuadoregni e cingalesi ,poi quella albanese.
Adesso quella romena, ucraina e cinese.
Questa ultima a mio parere è la più preoccupante in quanto nei numeri potrebbe diventare troppo destabilizzante per un paese che è in netto calo democrafico.
I cinesi sono oltre 1,3 miliardi di cui 300 milioni di benestanti e 1 miliardo di poveracci senza diritti che stanno abbandonando il loro paese.
Così oltre all'invasione dei prodotti cinesi rischiamo anche l'invasione dei cinesi.
In Cina ci sono oltre 20 Italie, pertanto non è da escludere che una di queste arrivi da noi nell'arco dei prossimi dieci anni.
Se paesi come la Romania, l'Albania o Sri Lanka costituiscono un pericolo di destabilizzazione nostrana limitata dato il loro numero esiguo, con la Cina, ma anche con gli arabi nel loro complesso, la situazione è diversa.
Rischiamo tra 10, 20 anni di essere 100 milioni con 40 di italiani, 30 di cinesi 20 di arabi e 10 di varie nazionalità. Praticamente in minoranza, anche religiosa.
Una invasione barbarica pacifica che ci destabilizzerà totalmente, con un sacco di problemi, tipo quello scoppiato il mese scorso in Francia.
Alcuni obiettano che l'immigrazione è una ricchezza, che siamo troppo pochi e vecchi, che non ci sono braccia per lavori manuali che gli italiani rifiutano.
Io penso che qualcosa di vero ci sia in tutto ciò, ma anche che questa invasione costituisca un grosso pericolo per la nostra società.
L'Italia è sempre stato un paese densamente abitato e il calo di natalità che abbiamo avuto, causa il mancato sostegno alla famiglia ed alla donna in particolare, sia stato in parte salutare perchè un paese con poche risorse e pieno di montagne non può permettersi tanta gente.
Invece stiamo accettando questa invasione senza batter ciglio, senza preoccuparci del futuro dei nostri figli.
Non sono affatto razzista e capisco i poveracci che cercano una miglior condizione di vita scappando dei loro paesi disastrati, ma mi chiedo: è giusto accettare un'invasione di tale portata che ci porterà tutta una serie di problemi?
Oltretutto mentre i paesi di forte immigrazione si fanno rispettare e pretendono rispetto, vedi gli USA che richiedono anni di permanenza, una conoscenza della propria lingua con tanto di esame ed un giuramento di fedeltà al loro paese, qui da noi niente di niente.
Alcuni di questi immigrati sono così arroganti che pretendono di togliere i crocefissi dalle nostre aule scolastiche, organizzano attentati in casa nostra, assaltano in bande le case isolate, stuprano le donne italiane, arrivano a centinaia in barca quasi tutti i giorni come niente fosse.
I paesi africani (Libia, Tunisia) guadagnano miliardi con questi passaggi clandestini.
I nostri governanti vanno ogni tanto a protestare, poi tutto ritorna come prima.
Se voi provate ad emigrare in Australia o Nuova Zelanda (paesi di grande attrazione) vi chiedono i titoli di studio e la professionalità e prendono solo quelli che li serve.
Noi prendiamo tanta gente senza arte nè parte.
In compenso ci lasciamo scappare i nostri giovani laureati non dandogli la possibilità di un lavoro decente.
Uno spreco scandaloso considerato il costo di un laureato che altri si godono "agratis".
Usiamo invece i laureati immigrati come badanti, nelle imprese di pulizia e altri lavori poco qualificati.
C'è qualcosa che non va in tutto ciò.
Senza arrivare a posizioni estremiste come quelle dei leghisti, direi che un governo decente dovrebbe occuparsi di questo problema, assieme ai paesi esportatori e assieme agli altri paesi europei, prima che la situazione diventi insostenibile.

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