parlo di politica ed attualità, credo in modo anticonformista. Posso piacere o no, spero mi si riconosca la passione e la coerenza
Thursday, May 24, 2012
due modi per interpretare questa crisi
ci sono due visioni della triste realtà economica, politica e sociale che viviamo
-io propendo per quella oltranzista che vede il sistema dominato da una classe minoritaria di privilegiati e ricchi, insomma una casta, che è composta dai poteri forti a volte massoni, la finanza internazionale, le multinazionali, le banche, che decidono tutto, l'elezione dei politici e amministratori di istituzioni internazionali e che è molto cinica e spregiudicata, se ne frega della miseria cronica di miliardi di essere umani e di quelli che attraverso le crisi vengono introdotti in un marasma con perdite di milioni di posti di lavoro e di diritti acquisiti dopo centinaia di anni di lotte, il tutto per ottenere profitti sempre più alti, per allargare la forbice tra ricchi e poveri e che forse hanno addirittura un disegno molto preciso, quello di comandare il pianeta intero imponendo una dittatura, un governo unico mondiale per massimizzare i profitti e rendere più semplice il controllo.
-Ecco perchè la globalizzazione, la Comunità Europea che ha tolto poteri e diritti agli stati che vengono comandati dalla banca centrale, da una moneta che non possono controllare, dai debiti che vengono imposti perchè attraverso questi si schiavizzano intere comunità.
-Gli effetti di questo disegno micidiale sono sotto gli occhi di tutti: crisi finanziaria ed economica, indebitamento di stati e cittadini, spostamento della produzione da USA ed Europa all'Asia.
Poi c'è l'altra visione più soft che pensa che le crisi arrivano ogni tot anni e bisogna cercare di trovare le soluzioni di volta in volta perchè poi si ritorna alla normalità.
-Così gli Stati Uniti essendo un paese unito e con strumenti facili riesce ad uscire da questi problemi mentre l'Europa avendo in comune solo la moneta e con paesi divisi per interessi differenti, stenta ma magari ce la può fare, sacrificando qualche pezzo, vedi la Grecia.
-Insomma per parlare del nostro paese Monti non sarebbe l'uomo della Goldman Sachs col compito di imporre sacrifici e austerità per obbligare l'Italia a pagare il suo debito pubblico e vendere gli ultimi asset rimasti, ma quello che sta cercando di rimediare ai disastri precedenti imponendo correzioni e rigore per incanalare il paese verso un futuro migliore e allontanare dallo spettro del fallimento greco.
-Io continuo a credere alla prima versione, ma a volte mi vengono i dubbi
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