Friday, June 16, 2006

PETROLIO E GUERRA

Ciao
non nascondo che il petrolio e la sua connessione con la guerra sia un po' la mia ossessione.
Ho letto ultimamente dei dati preoccupanti: l'Italia dipende dal petrolio per la produzione energentica all'84% mentre gli altri paesi europei solo al 50% inoltre il costo dell'importazione ci costa quest'anno il 30% in più e aumenterà ancora.
Oggi incide per circa 38 miliardi di euro, pari quasi alla prossima manovrona finanziaria ed è la stessa cifra che lo Stato incassa dalle tasse sui prodotti petroliferi.
Insomma gli arabi avrebbero ragione ad aumentare i prezzi se poi noi ci mettiamo più del 50% di tasse sul prezzo di importazione, significando che il prezzo finale sia ancora abbordabile.
Una follia!
Inoltre gli USA stanno dando l'assalto a tutto il petrolio mondiale e ci fanno le guerre di aggressione con vari alibi non credibili come il terrorismo e la presenza delle armi di distruzione di massa.
Il terrorismo esiste ma in Iraq lo hanno fatto aumentare a dismisura senza risolvere quello vecchio.

A mio parere non gliene frega niente del terrorismo, anzi serve per giustificare nuove guerre per impadronirsi di tutto il petrolio e per far fruttare grossi guadagni alle compagnie petrolifere (la maggior parte delle quali sono americane) ed ai produttori d'armi (pure americani).
Insomma è tutto business mentre i paesi aggrediti patiscono (circa 50.000 morti in Iraq di cui la gran parte civili).

Spero che Prodi e Dalema decidano di andarsene quanto prima e soprattutto che non aderiscano alla nuova guerra che si sta preparando nei confronti dell'Iran per conquistare ancora altro petrolio e zittire l'ultimo paese ribelle.
Poi sarà la volta dell'Arabia Saudita e degli Emirati ma questi sono già in mani americane anche se creano problemi ogni tanto (la maggior parte dei terroristi delle torri gemelle erano arabosauditi che forse sono stati infiltrati e usati dai servizi segreti americani come sempre più spesso si scrive e vocifera).

Certo che l'Iran se la sta cercando con le dichiarazioni estremiste del suo nuovo presidente e con la pretesa di avere presto le armi atomiche.
Del resto con il pericolo d'invasione e già circondati come sono (Afganistan da una parte e Iraq dall'altra) è abbastanza logico che cerchino di difendersi, solo che questo tentativo viene attribuito come causa di un prossimo attacco.

Cosa faranno Cina e Russia? Sopporteranno ancora la prepotenza americana?
Ai russi conviene che il prezzo del petrolio salga dato che è la loro prima esportazione, ma sono arrabbiati perchè si son visti soffiare dagli americani prima le Repubbliche baltiche, poi le Repubbliche ricche di petrolio del Mar Caspio e infine l'Ucraina, in attesa di sorte analoga con la Bielorussia dove prima o poi imbastiranno un'altra rivoluzione arancio o di altro colore contro l'attuale presidente filo russo.

La Cina sta comprando interi giacimenti petroliferi pagandoli a prezzo doppio pur di avere fonti di approviggionamento e per spendere i dollari delle loro riserve che rischiano di perdere valore con un probabile crollo della moneta americana che sconterà i debiti della potente nazione che vive al di sopra dei propri mezzi, importando tutto da ogni parte e pagando con carta moneta che vale sempre meno.

Si stanno preparando i conti fra le due prossime superpotenze USA e Cina con l'intromissione di Russia e India e l'Europa a guardare finchè non si deciderà a difendere i propri interessi che non sempre collimano con quelli americani.

Bisogna che l'Europa si metta di mezzo prima che il confronto cino americano diventi troppo pericoloso.

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