Sunday, February 18, 2007

CLINT EASTWOOD

Giovedì sera all'Anteo, cinema d'essai di Milano ho assistito per sei ore alla maratona Clint Eastwood con dibattito e commento condotto dal critico cinematografico di Sky Gianni Canova e ricco buffet offerto dalla Warner Bros con la programmazione dei suoi due film
FLAGS OF OUR FATHERS (bandiere dei nostri padri)
e LETTERE DA IWO JIMA film in anteprima , candidato a 4 oscar che trattano lo stesso tema, la battaglia fra americani e giapponesi per il possesso della piccola isola di Iwo Jima, determinante per la difesa del territorio giapponese alla fine della guerra

il primo film che non mi è piaciuto, è visto da parte degli americani il secondo, gran film, da parte dei giapponesi, con attori giapponesi, girato in lingua giapponese con sottotitoli la guerra è orribile sotto tutti i punti di vista!
infatti sono film contro la guerra in cui il regista vuol raccontare l'umanità dei protagonisti, ragazzi di 19 anni di media
A MIO PARERE vittime di una guerra a loro imposta per soddisfare i disegni imperialisti dei due paesi e procacciare lauti guadagni ai rispettivi produttori d'armi

nel primo film centrato sull' episodio reso celebre dai media americani l'aver piantato una bandiera americana sulla cima del monte conquistato da parte di sei americani,
immortalati da un fotografo militare foto sfruttata dalle autorità americane nel carrozzone propagandistico sotto forma di un tour attraverso il paese alla caccia di denaro
per la sottoscrizione dei titoli di stato necessari per il finanziamento della guerra

tre dei sei ragazzi superstiti saliti quasi pacificamente dopo una strenua lotta sulla spiaggia di sbarco sono degli anti-eroi, costretti a recitare controvoglia una parte falsa per accontentare le autorità e la voglia di eroismo da parte di un popolo ingenuo che oltre a sacrificare la vita dei suoi figli deve anche pagarne il prezzo economico

uno di loro, un americano indiano nativo reagisce a questa imposizione non recitando bene la parte al punto che viene rimandato a combattere la guerra orribile è rappresentata allo stesso modo di SALVATE IL SOLDATO RYAN che ha in comune lo stesso produttore Steven Spielberg e lascia ancora più amaro in bocca

in quanto la sua assurdità viene ampliata da un atto eroico inesistente del resto l'eroismo è quasi sempre un fatto puramente casuale i soldati giapponesi sono visti anche loro,
forse ancor di più vittime dei loro comandanti fanatici che pretendono il sacrificio estremo e inutile anche dopo la inevitabile sconfitta il suicidio d'onore in nome dell'amato imperatore è un atto al quale nessuno è permesso di sottrarsi

come se non bastasse l’oppressione in patria sulla povera gente ad opera di fanatici e profittatori un giovane allievo di una casta militare viene punito per essersi rifiutato di ammazzare un povero cane estromesso dalla prestigiosa accademia ed inviato sull’isola dove viene scambiato per spia dai commilitoni fino alla confessione del suo dramma al soldatino protagonista che ne diventa amico fino alla drammatica fine in un tentativo comune di fuga da quella follia suicida da questo cieco fanatismo

si salvano GUARDA CASO due comandanti, il generale Yuribayashi, il protagonista del film interpretato da un grande Ken Watanabe e da un colonnello giapponese, amico e campione di equitazione alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 entrambi hanno vissuto per qualche tempo negli USA, ne parlano la lingua e quindi......sono gli unici ufficiali giapponesi umani

questo a mio parere è il limite di Clint Eastwood solo i due ufficiali che hanno conosciuto il mondo occidentale sono più umani, ma non esageriamo, alla fine si suicidano entrambi perché la volpe perde il pelo ma non il vizio!
c’è da aggiunger però che l'altro protagonista è un giovane soldato giapponese, un fornaio, diverso dai rimanenti commilitoni il simbolo della vittima della guerra e della dittatura giapponese non fanatico, capisce l’assurdità di quella guerra e vuol mantenere la promessa fatta alla moglie di ritornare a casa dopo una vita di stenti già prima della partenza, costretto alla fame per i sacrifici imposti da un regime dittatoriale che gli porta via anche gli strumenti del mestiere e lo manda allo sbaraglio costringendolo ad abbandonare la giovane moglie incinta

il ragazzo sarà uno dei pochi superstiti giapponesi fra i 20000 soldati asserragliati nelle gallerie carsiche scavate nel monte dell'isola per merito del generale stratega che finisce come l'altro amico suicida come gli altri soldati sopravissuti agli scontri non prima di aver salvato per la terza volta il soldatino in un gesto estremo di pietas gran film che mette in risalto l'inutilità ed orrore della guerra di un nemico che si combatte perchè ritenuto diverso e mostro

ma che appena si riconosce fa cambiare idea ed emoziona
significativo è l'episodio del soldatino americano catturato dai giapponesi e assistito fino alla morte, di cui viene letta la lettera inviatagli dalla madre e da cui i soldati giapponesi presenti capiscono con sorpresa ed emozione che anche gli americani sono esseri umani ed hanno mamme simili alle loro

soldati americani e giapponesi vittime dei loro sistemi perversi che in nome di un arricchimento e predominanza vengono trasformati in carne da macello mentre a casa i parenti si devono dissanguare per finanziare una guerra crudele ed assurda che continua ancora oggi in tutti i continenti con le stesse logiche assurde

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