Friday, May 01, 2009

Grillo bacchetta gli italiani, a ragione!


Freedom House l'organizzazione fondata da Eleanor Roosevelt, ha classificato l'Italia semi libera per l'informazione. Unica nazione europea occidentale. Dietro di noi ci sono Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea. Ma non disperiamo, siamo in grado di raggiungerle grazie a giornalisti come Belpietro, Riotta, Mimun e a politici della statura di Boccone del Prete Franceschini e di (Musso)Fini.
Freedom House attribuisce la nostra posizione al controllo delle televisioni da parte dello psiconano. Non sono d'accordo. La libertà di espressione, di scrivere e di voler ascoltare la verità non dipende da un ometto senza principi. La responsabilità è degli italiani. Un popolo che, nella sua maggioranza, pagherebbe per vendersi. Un popolo simpatico, gioviale, senza pensieri. Con un udito sensibile. Il suono della verità gli fa male ai timpani. Con la memoria di un'ameba. Che dedica piazze e vie al latitante Bottino Craxi e tollera un corruttore professionista alla guida del Paese.
Testa d'Asfalto fa il suo mestiere. Vende la merce che gli italiani vogliono comprare. La dimenticanza è un tratto nazionale. Nessuno ricorda più nulla. Qui e ora, solo qui e ora è importante. L'informazione si nutre del passato, ma il passato in Italia non esiste. L'Italia vive in un eterno presente. La sua memoria è una spiaggia lavata senza sosta dalle onde del mare. Un Paese cinico, spesso servo, per un periodo luce del mondo. Un posto in cui si vive bene solo se si è già morti dentro. Un Paese senza coscienza di sè che forse non esiste. Un tunnel di morti ammazzati e dimenticati. In nessun Paese democratico nel dopoguerra c'è stata una strage di magistrati, di giornalisti, di poliziotti, di Carabinieri, di persone comuni, semplicemente oneste, come in Italia. E' stata una strage immane, un Vietnam d'Italia, lo documenta il Calendario dei Santi Laici. L'italiano non parla, non sente, non vede e odia l'informazione. Per informarsi e trarne le conseguenze dovrebbe mettere in discussione tutto, a partire da sè stesso e dal suo contributo alla vita sociale. Non vuole sapere, perchè sapere è pericoloso. L'italiano è barricato in suo fortino personale di convizioni, di miti, di balle, di televisioni. E' una questione di sopravvivenza. E' un malato terminale di democrazia che si illude di essere libero. L'italiano vive un incubo, ma riesce a trasformarlo in un sogno. Per lui tutto è possibile, l'importante è crederci. Disinformare per Credere. Freedom House ha anche fatto l'elenco dei "10 peggiori Paesi per essere un blogger". Sono: Myanmar, Iran, Siria, Cuba, Arabia Saudita, Vietnam, Tunisia, Cina, Turkmenistan e Egitto. L'Italia non c'è ancora, ma è solo questione di tempo.

Saturday, April 18, 2009

i terremotati salvati dai testimoni di Geova


dal blog di Beppe Grillo

La religione può salvare la vita di una persona o farla entrare (in anticipo) nel regno dei cieli. In Abruzzo i Testimoni di Geova si sono salvati, i cattolici hanno raggiunto il Paradiso. I geoviani, prima del terremoto, hanno avvertito i membri della loro comunità del pericolo. Raccomandato di dormire in macchina e di tenere con sé delle valigie con il necessario. Sono tutti sopravvissuti.
Vescovi, arcipreti e parroci non erano al corrente di nulla? Non hanno sentito la necessità di denunciare il pericolo? Forse si, forse no. Le campane delle chiese sono rimaste mute. La voce della Chiesa non ha prodotto la più piccola eco prima del sisma. Se Bertolaso fosse stato un Testimone di Geova gli abruzzesi non avrebbero pianto centinaia di morti. Per Radio Maria il terremoto è stato voluto dal Signore perché anche gli abruzzesi partecipassero alla sofferenza della sua Passione...

"Gentile Signor Beppe Grillo,
chi le scrive lo fa da una parte dell'Abruzzo che, grazie a Dio non ha subito danni, (paura a parte) visto che vive sulla costa.
Non posso darle torto quando sottolinea il fatto che, visto che da mesi l'Aquila era soggetta a forti scosse, si poteva fare di più.
E le segnalo un fatto che lo conferma.
Ho molti parenti e conoscenti che sono appartenenti ai testimoni di Geova. Questa comunità è molto unita pronta a soccorrersi a vicenda e, in occasione del terremoto, le comunità vicine si sono subito mobilitate per soccorrere i confratelli che ne avevano bisogno.
Su richiesta di mio figlio, membro attivo di questa religione, e anche perché desiderosa di rendermi utile, ho reso disponibile la mia casa e mi sono preparata per ospitare una famiglia, (una coppia con due ragazzi) e mi sono preoccupata di quello che poteva servire con urgenza loro, immaginando non avessero più nulla.
Immagini la mia meraviglia nel vederli arrivare con i bagagli al seguito!
Così mi hanno spiegato che già settimane prima, in tutte le comunità de l'Aquila interessate da fenomeni sismici, alle loro riunioni settimanali, era stato suggerito loro come prepararsi ed essere pronti ad un eventuale cataclisma. Era stato trattato con cura l’argomento ed erano state date delle vere e proprio direttive pratiche: preparare valigie con l'occorrente per le prime necessità, non solo abiti ma anche coperte, scorte di viveri e bottiglie d'acqua. Tenere sempre le macchine pronte e cariche ma evitare di parcheggiarle nei garage ma parcheggiare al sicuro, in spazi aperti. Tenere sempre i telefonini a portata di mano.
Tutto questo tratto da un articolo del giornalino "Svegliatevi" che era stato stampato l'anno scorso e che trattava proprio di questo.
Infatti, dei più di 200 testimoni di Geova cittadini dell'Aquila nessuno è rimasto vittima del sisma. E so di sicuro che molti altri, parenti e vicini di casa devono almeno la vita a queste informazioni.
Tutto questo mi ha lasciato a bocca aperta!
Incredibilmente, seguendo pochi ed utili accorgimenti una piccola comunità religiosa ha salvato molte vite! Ma allora mi chiedo: cosa sarebbe successo se l'intera città avesse avuto le stesse pratiche informazioni?
Ora lascio a lei trarre le opportune conclusioni.
Un grosso GRAZIE dal profondo del cuore per le sue battaglie!" M. B.

Polemica su Annozero-punto di vista di A.Di Pietro


Siamo al paradosso: Santoro deve "riparare" alla trasmissione del 9 aprile, Vauro viene allontanato dal servizio pubblico per una vignetta. Parola di Mauro Masi, nuovo direttore generale della Rai, che ad interim suggerirei anche per Mediaset.

In questo Paese l'informazione sta regredendo a propaganda. Chi non si allinea è fuori, sia che si chiami Santoro piuttosto che Vauro, Travaglio, Guzzanti, Mentana, Fazio o Giuliani. In compenso le cariatidi della propaganda avanzano. Come se chiedessimo ad Emilio Fede di riparare a tutti i suoi telegiornali dal 1992, quando fu nominato lacchè televisivo di Silvio Berlusconi.

Come se chiedessimo a Mario Giordano, lacchè giornalistico di Silvio Berlusconi, di dedicare le prime pagine del quotidiano Il Giornale per i prossimi 10 anni alle denunce prese e alle smentite mai pubblicate per l'informazione spazzatura con cui avvelena i cittadini.

In questo Paese la maggior parte delle trasmissioni e degli articoli giornalistici sono volutamente proposti senza contradditorio o con un contraddittorio inesistente.

Le notizie dei TG sono tagliate, censurate, montate ad hoc per costruire continui spot politici. Gli articoli della carta stampata, quando costretti a riportare un'informazione plurima, ricorrono a titoli e fotografie comunque fuorvianti. L'informazione in questo Paese è quella di uno Stato terzomondista.

Al vignettista Vauro, di cui stimo la professionalità, faccio solo l'augurio che il provvedimento di Masi trovi concreta attuazione in modo da poter esprimere in completa libertà le sue idee da altre parti, Rete compresa.

Friday, April 10, 2009

IL CHE









CHE ed altro da Cuba

CHE - L'argentino il film di S.Soderbergh



film appena visto
interpretato da un bravo Benicio del Toro, così somigliante al CHE
è difficile giudicare questo film di due ore che racconta il CHE dall'inizio alla fine della Rivoluzione con un continuo ed irritante flash back
sui seguirà fra un mese il secondo film che partirà da questo punto fino ad arrivare alla triste conclusione boliviana


è stato l'eroe della mia gioventù e idealmente rimane ancora
ma io sono anche un gran contestatore della dittatura cubana e sostengo invece la dissidente di Y Generacion di cui leggo tutti i giorni il suo coraggioso blog e che oggi il Corsera ha messo in evidenza con un intervista di cui vi posto il link

video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_7446dd04-245f-11de-a75a-00144f02aabc&vxBit...

desdecuba.com/generaciony_it/

insomma il CHE sembra giusto e convinto e poi ha avuto contrasti con Fidel ed è andato a morire solo e abbandonato in Bolivia
e molti dicono che sia stato lasciato ad arte da solo proprio da Fidel che era geloso della sua popolarità e non d'accordo sull'esportazione della rivoluzione cubana

sta di fatto che quello che è stato realizzato a Cuba e l'ho visto coi miei occhi e parlato direttamente con decine di cubani
non è certo quello che ci si aspettava da quella Rivoluzione gloriosa

a Cuba manca la libertà in tutti i sensi e la vita pratica è molto difficile come spiega tutti i giorni nel suo blog la brava Yoani Sanchez

pertanto spero che l'isola caraibica possa presto voltar pagina dopo l'abbandono della dinastia Castro, senza tornare ad essere quel bordello che era prima della rivoluzione e che in un certo senso, in modi diversi è tornata ad essere
dato che molte cubane e cubani per comprarsi di che vivere sono costretti a prostituirsi coi turisti allo stesso modo
tanto valeva non fare quella Rivoluzione, che il tenore di vita sarebbe senz'altro superiore a quello bassissimo di oggi
PECCATO!

il film? mi sono annoiato durante la prima parte, poi è passato più liscio, ma non è un gran film tranne che per i patiti del genere e del personaggio, comunque reso abbastanza "normale" e non "montato" come al solito

Monday, April 06, 2009

usciremo da questa crisi? a quali costi?


si, probabilmente ci usciremo senza fare una nuova guerra
come è successo nel 1929, se ne uscì con la seconda guerra mondiale

ma quali saranno i prezzi ed i costi?
tanta disoccupazione e miseria per un paio d'anni

e poi tanta inflazione
perchè gli USA stampano dollari ed emettono titoli di stato a spron battuto
e questo si risolverà in una grande inflazione che partirà dagli USA e girerà il mondo come la crisi da lì nata e partita

morale della favola: cosa fare per pararla?
investire in beni concreti: case, oro e commodities ossia materie prime in forma di ETC, cioè certificati rappresentativi di merci che si comprano in borsa

nell'ultimo mese ci sono già stati rialzi del 30% dopo i crolli dei mesi precedenti

crisi economica e finanziaria


tutto è partito dagli USA la fame vorace dei manager delle banche e delle società finanziare ci ha travolti tutti tutto girava intorno ai profitti creati ad arte per aumentare stipendi e bonus ma buona parte della colpa è anche dei politici che hanno allentato o tolto tutte le forme di controllo e della Federal Reserve americana che ha inondato il sistema di liquidità le banche si sono inventate sistemi pericolosi per usare questa massa di denaro e oggi ci troviamo a pagarne lo scotto soprattutto lavoratori, giovani, precari che non hanno alcuna colpa in merito i manager possono sopravvivere anni con gli stipendi, bonus e liquidazioni che si sono distribuiti e che hanno cercato di incassare anche a crisi già pesantemente inoltrata la gente ha cominciato ad accorgersi di quello che è successo in Inghilterra ed in Francia hanno attaccato le loro ville, li hanno sequestrati, hanno infranto le vetrine della Royal Bank of Scotland da noi non hanno neanche tolto la legge famigerata berlusconiana che penalizza il falso in bilancio in Italia Madoff (il truffatore che ha causato 50 miliardi di perdite ai suoi clienti) non sarebbe neanche finito in galera, come del resto Tanzi e Cragnotti e tanti altri che sono tranquillamente nelle loro ville dopo aver passato qualche mese in cella a quando un nuovo caso Tanzi? se ne fossi capace lo farei anch'io, tanto non si corre alcun pericolo!