parlo di politica ed attualità, credo in modo anticonformista. Posso piacere o no, spero mi si riconosca la passione e la coerenza
Sunday, April 21, 2013
cicale e formiche in tempo di crisi
-vengo da una famiglia di formiche esagerate ed io stesso lo sono
ma essendoci abituato non ci soffro, semplicemente non mi interessano un sacco di cose che per molti sono importanti
-pur disponendo di un buon reddito, ho sempre speso poco e comprato le cose che interessavano a me: la casa, un'auto decente ed i viaggi che mi hanno permesso di vedere il mondo e conoscere altre realtà
-la mia ex, una cicala, pur avendo il mio reddito, ha speso tutto e non si è comprata quasi niente di duraturo
-ma non si è goduta la vita più di me, semplicemente ha buttato via i soldi in modo esagerato ed oggi col costo della vita aumentata ha imparato a spendere meno e meglio ed ha capito che un sacco di cose di cui si circondava non erano importanti
-le cose che contano sono gli affetti, gli amici, la salute
fare una passeggiata con loro e guardare un bel tramonto assieme non costano niente e valgono più di un iphone
-volendo si può vivere con poco
-la formica se la cava sempre, chi va a remengo è la cicala
e questo a prescindere dal reddito
perchè la formica risparmia anche con reddito basso
e la cicala spende tutto anche con stipendio altissimo
-ho visto tanti fare il passo più lungo della gamba e ritenersi gran signori che mi guardavano dall'alto al basso e adesso fanno una vita miserabile e devono lavorare anche a 70 anni invece di godersi un meritato riposo
-contano molto i figli, se uno risparmia lo fa anche per loro e magari li aiuta a sopravvivere nei momenti di crisi mentre i figli delle cicale rimangono in balia degli eventi
bisogna tagliare la spesa pubblica, alla grande!
-Le USCITE (spesa pubblica) sono state 800 miliardi divisi in:
-250 miliardi di pensioni + 62 miliardi altre spese sociali (sussidi, cassa integrazione, maternità ecc.)
-135 miliardi di acquisto di beni e servizi (di cui 70 miliardi per sanità)
-167 miliardi di stipendi dipendenti pubblici (inclusi 70 miliardi di sanità)
-86 miliardi di spesa per interessi
qui mancano circa 100 miliardi all'appello, dove sono?
-sembra che la casta politica costi 10 miliardi in tutto quindi anche se va tagliata drasticamente direi della metà, non è che questo ci risolva il problema
-la spesa maggiore è sulle pensioni, ma oramai si è tagliato alla grande e anche troppo e le spese sociali per forza aumentano per la cassa integrazione in forte aumento
-se dipendesse da me imporrei lo stipendio e la pensione minima a 1.000 euro e quelle massime a 3.000, top 5.000 per alti dirigenti
se non gli va che espatrino, così si liberano posti per i tanti disoccupati
-si può tagliare molto nell'acquisto di beni e servizi che devono essere unificati e non dipendere da infiniti centri di spesa con costi molti diversi
-bisogna tagliare sugli stipendi pubblici anche come numero, tagliando migliaia di posti spesso inutili e improduttivi che significano solo burocrazia fine a se stessa
licenziamenti e cassa integrazione per due anni come fanno negli USA, anzi credo che li non diano niente ma solo la pink letter (lettera di licenziamento)
-e poi sulla sanità che a mio avviso va tagliata di molto
va garantita la gratuità per patologie gravi, interventi chirurgici, pronto soccorso, medici di base, ma bisogna tagliare sulle visite specialistiche, sugli esami costosi e sulle medicine dato che a mio avviso troppi italiani fanno un sacco di esami costosi per niente e si fanno prescrivere medicine che poi rimangono non utilizzate fino a scadenza
-quanto si può risparmiare sulle pensioni d'oro, i super stipendi dei manager pubblici, magistrati, ecc...?
anche qui ci vorrebbe un taglio drastico fino ad arrivare ai limiti indicati sopra
mi sembra che in Grecia ci siano arrivati, perchè non possiamo farlo anche noi?
-se tutti avessero uno stipendio o una pensione minima di 1.000 euro l'economia si metterebbe in moto perchè per vivere bisogna spendere quasi tutto invece i castaioli politici e manager che hanno stipendi da favola li tengono sul conto o li mandano nei paradisi fiscali e quindi sono risorse che non entrano in giro a stimolare l'economia
se non si salvano le aziende tutto il resto è niente
i nostri grandi politici, tutti, sbraitano in giro proponendo riforme, tagli e fanno a gara nell'essere generosi e rigidi verso il passato malandrino
peccato che non lo fossero prima, soliti opportunisti
-ma quasi tutti dimenticano l'essenziale LE AZIENDE ITALIANE da cui tutto deriva
lavoro, denaro, tasse, sviluppo, crescita, futuro, risorse TUTTO
-e queste sono in crisi totale perchè le hanno dissanguate con le tasse, impedite con la burocrazia,costrette a pagare tanto il lavoro ma il lavoratore riceve la metà ed anche meno
-sicchè l'altro disastro è che il consumatore, il cittadino non ha potere d'acquisto e non consuma e le aziende ne risentono
infatti sopravvivono a stento solo quelle indirizzate all'export che miracolosamente resistono ma stanno scappando parecchie anche nei paesi confinanti non solo nei paesi a basso costo del lavoro
-per salvare le aziende ci sono queste strade:
- snellire la burocrazia
- sveltire la giustizia
- far ripartire il credito magari creando una banca di stato o nazionalizzare Montepaschi e prendere i soldi da Cassa Depositi e Prestiti per dare credito effettivo alle aziende
- annullare o almento dimezzare l'IRAP
- far scendere le tasse sul lavoro
-restituire subito alle aziende tutti i crediti che hanno nei confronti dello stato e delle altre amm.pubbliche
- annullare l'IMU sui capannoni industriali
-e poi dare potere d'acquisto ai cittadini per rilanciare i consumi e allora aumentare le pensioni minime, dare il reddito di cittadinanza ma serio e supercontrollato con penali severissime a chi sgarra e fa il furbetto, diminuire le tasse sul lavoro
-le altre riforme sono anche importanti ma non incidono molto sulla vita delle aziende e sul rilancio dei consumi se non per i risparmi che si possono ottenere coi tagli alla casta e sprechi vari per finanziare quanto sopra
-Bersani non parla di queste cose, Grillo considera le aziende molto importanti, ma non ha molte proposte in merito, Berlusconi si limita a togliere l'IRAP
-se non mettono assieme varie misure a favore delle aziende e del potere di acquisto degli italiani, tutto il resto conterà poco o niente
un terzo degli italiani sotto i 34 anni vuol lasciare il paese
dato che l'Italia non offre loro alcuna possibilità di futuro nè adesso, nè probabilmente nei prossimi anni
dato che i quaqquaraqquà della politica nostrana
non offrono al momento alcuna speranza di cambiamento
-commento sentito or ora
l'Italia è un paese di vecchi che investe solo sui vecchi
-per i giovani non c'è niente, solo qualche lavoretto precario con stipendi da fame e non parliamo della pensione che non ci sarà, mentre siamo costretti a pagare contributi per pagare le solite pensioni dei vecchi
-le case costano il doppio degli altri paesi (con eccezione di Parigi e Londra)
non ci sono sussidi di disoccupazione adeguati, vige sempre il sistema della raccomandazione che privilegia i soliti che spesso sono i meno preparati con conseguenze nefaste sulle aziende stesse che si privano dei migliori umiliati ed emarginati
-che dire? con queste premesse, questa società è destinata a fallire anche perchè si porta dietro una massa di debiti per il cui pagamento vengono sottratte tutte le risorse che i paesi normali trovano per gli investimenti produttivi, per l'istruzione e ricerca
-insomma che senso ha restare qui? vivere una vita da schiavi per pagare i debiti fatti dai nostri padri e per mantenere il loro tenor di vita mentre per noi ci sono stipendi e pensioni pari ad un terzo dei loro?
che si arrangino, noi ce ne andiamo liberandoci di questa zavorra sulle nostre spalle che ci hanno imposto e che vogliono mantenerci
nessun partito italiano pensa alla crescita
vero, a parte il M5S che pensa al rilancio delle PMI calando le tasse, tutti si affannano su temi di secondo piano, incluso il taglio dei costi della politica che quand'anche fossero a zero, non risolverebbero il problema che nessuno viene ad investire in Italia e che le imprese italiane soffocate dalle tasse, burocrazia e mancanza di credito, stanno chiudendo una dietro l'altra
-questa è la prima urgenza del paese
a costo di aumentare il debito pubblico bisogna tagliare le tasse alle imprese e ripristinare il credito, per esempio nazionalizzando il Montepaschi e prendendo i soldi dalla Cassa Depositi e Prestiti
-se non prendono queste misure, siamo fottuti
invece i partiti si occupano di tutt'altre cose
per non parlare del paese ed i media incentrati solo sulle dimissioni del papa e sull'elezione del nuovo come se il papa potesse risolvere i problemi
se la Chiesa pagasse l'IMU come tutti gli altri, sarebbe almeno un aiuto importante
la finanza ha creato il disastro e continua a perpetrarlo
ricordiamoci tutti che l'attuale crisi è iniziata negli USA per colpa di assurdi strumenti finanziari che partiti da quel paese hanno infettato tutto il sistema occidentale
-poi gli stati già indebitati hanno dovuto aumentare i loro debiti per salvare le banche a rischio di fallimento, ma ben poco han fatto per l'economia reale infettata
oggi la finanza continua a speculare come prima e fa girare importi da capogiro col rischio di nuovi terremoti
-non si fa niente per salvare l'economia reale
-i politici sono schiavi della finanza o non sanno che pesci pigliare
gli stati sono schiavi e paralizzati dalla troika che è la cupola della finanza internazionale che ha tolto loro ogni possibilità di difesa
-ci vuole una ribellione, altrimenti finiremo tutti a fare la fame mentre gli gnomi continueranno felicemente a vivere nel loro mondo dorato di scommesse sulla carta e usando anche i nostri soldi, gli ultimi rimasti che continua a spillarci dopo averci costretti al debito strangolante
vado controcorrente perchè conta più il paese
pur essendo simpatizzante del M5S non lo seguo in questo atteggiamento di presunto golpe che non esiste
perchè in democrazia vince chi ha più voti o chi trova un accordo con altri se di voti non ne ha abbastanza
Grillo non ha tenuto conto di questo
non avendo i voti sufficienti non può pretendere di comandare
se voleva andare al governo ed eleggere il PDR ne aveva la possibilità, bastava gestire i rapporti col PD in modo più intelligente
ora è inutile che si lamenti e urli alla luna, è troppo tardi
non ha preso il treno che gli è passato davanti più volte
adesso il paese ha bisogno urgente di un governo stabile
che sappia tirare il paese fuori dalla spaventosa crisi che lo attanaglia
non importa chi o con chi
l'importante è che agisca e che raggiunga il risultato
lo farà un PDR di quasi 88 anni?
faranno il governo di Amato o di Letta, mettendo dentro uomini di varia estrazione e di diversi partiti? bene, l'importante è che operino bene
che inciucio sia se si tratta di salvare il paese
a chi non va bene che operi in modo di aumentare i propri voti e che impari la lezione dagli errori commessi
auguri Italia!
Grillo non la racconta giusta, purtroppo!
da un paio di giorni Grillo dice che Bersani voleva solo i voti del M5S per il suo governo ma che non ha mai parlato di governo in comune, ma sappiamo che Grillo non ha mai concesso a Bersani un incontro e tutti abbiamo visto in streaming il colloquio con Crimi e Lombardi con la chiusura totale del M5S ad ogni sua proposta.
-Quando Grillo ha invitato il PD a votare per Rodotà ha chiaramente prospettato che dopo ci sarebbe potuto essere una collaborazione di governo,
ma poche ore dopo ha escluso ogni apertura.
-Quando il PD ha cambiato cavallo da Marini a Prodi, Grillo ha detto che Prodi era nella lista dei candidati a PRD del M5S, ma il giorno dopo nel comizio da Udine ha gridato che il M5S non avrebbe mai votato per Prodi.
-Oggi ho ascoltato la conferenza stampa di Grillo da Roma dove ha ripetuto che lo statuto del M5S non prevede cooperazioni con alcun partito.
Allora come fa a lamentarsi del mancato governo a due se poi è impossibile per statuto?
Insomma una serie di ripetute contraddizioni.
-Bersani ha rincorso inutilmente il M5S per quasi un mese prima di gettare la spugna e ha perso ogni fiducia in Grillo ignorando la sua offerta di votare per Rodotà, sapendo che se anche lo avesse fatto, poi non avrebbe avuto alcun seguito per il governo.
-Molti elettori del PD hanno accusato Bersani di essersi umiliato in questa rincorsa ed altri che avrebbe dovuto ignorare ogni cosa e votare per Rodotà ugualmente, ma io credo che Grillo con le sue contraddizioni ha fatto perdere ogni fiducia sulla sua attendibilità.
-Mi pare logico che Bersani puntasse ad un governo PD assieme al M5S, Grillo poteva accertarsene con un incontro ed eventualmente rifiutare i suoi voti in caso di offerta limitata all'appoggio esterno.
-Se avessero fatto il governo assieme, oggi non avremmo di nuovo Napolitano al Quirinale ed avremmo un governo operativo che avrebbe già emanato alcuni dei 20 punti del programma del M5S e invece avremo un governo restauratore di Amato o di Enrico Letta che farà tutt'altre cose mentre il M5S dovrà rassegnarsi a rimanere all'opposizione contando ben poco.
-Questo atteggiamento sbagliato ci ha portati al disastro attuale che è sotto gli occhi di tutti e mi sembra assurdo chiamare COLPO DI STATO la sua naturale conseguenza perchè in democrazia vince chi ha più voti e decide per tutti.
Tuesday, April 16, 2013
Spero che sia la volta buona per M5S e PD
ossia che Grillo apra al PD per appoggiare dall'esterno un governo Bersani che emani provvedimenti urgenti per le imprese italiane (riduzione IRAP, ripristino credito tramite Cassa Depositi e Prestiti, restituzione crediti imprese da Amministrazioni Pubbliche) e per i cittadini (eventuale reddito di cittadinanza serio e fiscale con controlli per evitare le mosse dei soliti furbetti che potrebbero lavorare a nero e godere del sussidio).
Bisogna ridurre la spesa pubblica, modificare l'IMU, ridurre i costi della politica, votare una nuova legge elettorale ed emanare una legge sul conflitto di interesse.
Se Grillo non approfitta di questa occasione si merita un vero vafff...anche perchè favorirebbe l'elezione di Amato ed il probabile ritorno al governo di Berlusconi che nei sondaggi è in forte risalita.
Invece se Bersani vota il candidato M5S alla Presidenza della Repubblica in cambio Grillo dovrebbe dare l'appoggio esterno al governo Bersani con l'impegno di realizzare molti punti del programma del M5S.
Sapremo tutto fra pochi giorni e spero di non venir deluso da Grillo che dovrebbe aver capito che oltre la metà dei suoi elettori vogliono la collaborazione col PD e che il suo diniego porta ad un calo dei consensi che sarebbe ancora maggiore in caso di nuove elezioni a giugno o luglio.
Subscribe to:
Posts (Atom)