parlo di politica ed attualità, credo in modo anticonformista. Posso piacere o no, spero mi si riconosca la passione e la coerenza
Thursday, November 15, 2012
USCIRE PRESTO DALL'EURO CON M5S DI GRILLO PER NON MORIRE LENTAMENTE
La gran parte degli economisti ed esperti sono concordi nell'affermare che paesi con diversa produttività, efficienza, organizzazione, ecc.. non possono convivere nel medesimo gruppo con una moneta in comune perchè va a finire che il paese più forte fagocita e si succhia pian piano il paese più debole.
Da noi sta succedendo questo da 10 anni, dall'introduzione dell'euro la Germania ci
fa fallire le industrie, ci porta via i capitali, quelli che restano ci costano molto di più (il famoso spread) mentre a loro arrivano a costo zero, come i cervelli migliori che le nostre università sfornano a costi notevoli delle famiglie e dei medesimi istituti e che regaliamo al nostro concorrente.
Alla fine il paese forte è sempre più forte e dominante e l'altro rischia il fallimento.
E' quello che è successo in generale fra la Germania ed i PIIGS e per quanto ci riguarda l'Italia.
E' non è solo questione di debito pubblico perchè solo Grecia e Italia ne avevano uno rilevante mentre gli altri erano virtuosi eppure sono finiti male.
Addirittura l'Irlanda era ad un certo punto il paese più ricco d'Europa ossia col reddito procapite più alto dopo i soliti Lussemburgo e Svizzera.
Tasse molto basse, al 12,50%, al punto che tutte le multinazionali tecnologiche si erano insediate nella piccola isola che un tempo viveva di patate, la city di Dublino veniva invasa da banche e società finanziarie in fuga dal carovita londinese, piena occupazione, un sacco di giovani immigrati in cerca di godersi la vita del nuovo eldorado.
Poi sappiamo come è finita.
In un recente viaggio nelle Repubbliche baltiche ho trovato parecchi irlandesi che lavoravano presso un ostello lettone. Alla mia domanda sul motivo del loro trasferimento mi dissero che nel loro paese c'era una crisi profonda e che non avevano trovato un lavoro decente, insomma dalle stelle alle stalle in poco tempo!
L'Irlanda ha avuto una bolla immobiliare distruttiva come la Spagna, ma a parte questo particolare, il motivo principale della loro e nostra crisi è da ricercare nella moneta comune troppo forte per le merci prodotte e da esportare e la bilancia commerciale che di anno in anno va in passivo perchè non riesce a reggere la concorrenza della Germania e finisce per soccombere.
La stessa cosa è successa al nostro sud dopo l'unificazione del paese nel lontano 1861.
Il nostro meridione aveva allora un'industria forte e competitiva con quella del nord ed il tesoro della Banca centrale era pieno d'oro, rubato dal Piemonte in pieno deficit per le guerre d'indipendenza.
Vi erano scuole superiori e università molto migliori e più numerose di quelle settentrionali, ma i piemontesi fecero chiudere le industrie e le scuole che non dovevano intralciare quelle del nord destinate a vincere la competizione.
Dopo pochi anni il sud si ribellò: i ribelli si erano accorti della situazione e volevano tornare indietro, ma vennero considerati briganti ed i piemontesi mandarono l'esercito per massacrarli.
Sappiamo tutti come è finita, il meridione non si è più ripreso e vive ancor oggi di assistenzialismo, sussidi e aiuti vari che arrivano tramite il governo centrale che attinge i fondi dal nord.
Se il sud avesse una sua moneta più debole potrebbe risollevarsi e rinunciare ad ogni aiuto.
Più o meno la storia si ripetè negli USA con la guerra di secessione. Il sud si ribellò perchè la liberalizzazione dello schiavismo da parte di Lincoln, tolse la mano d'opera degli schiavi dalle campagne del sud per il lavoro delle industrie del nord che avevano bisogno di quelle braccia a basso costo.
Noi pensiamo che ci furono solo i nobili principi ma in effetti i motivi principali erano quelli economici. La guerra fu vinta dai nordisti ed ancor oggi il nord ha un tenore di vita nettamente superiore e la moneta comune non permette al sud di competere con le zone meglio organizzate del paese
La stessa cosa sta succedendo al nostro paese rispetto alla Germania e solo il ritorno ad una moneta autonoma, più debole e che può essere stampata dalla nostra banca centrale ci potrà salvare.
Ci raccontano dei pericoli cui andremmo incontro, inflazione galoppante e costo eccessivo per ogni merce importata come il petrolio ed il gas: tutte balle che sono state smentite da esperienze precedenti come nel 1992 quando la lira svalutò di oltre il 20% mentre l'inflazione diminuì dal 5 al 4%.
Si parla tanto del costo che avrebbe la benzina col ritorno della lira, dimenticando che su 1,80 euro del prezzo per litro, circa 1,30 sono tasse e pertanto supposto anche un aumento del 20% questo andrebbe ad incidere sul costo attuale di circa 0,50 euro che paghiamo per importare un litro.
Lo pagheremmo 0,60 con un aumento di 10 centesimi per litro e se lo stato mantenesse anche l'alta tassazione attuale, il prezzo finale sarebbe comunque inferiore ai 2 euro per litro quando qualche esaltato parla di aumenti fino a 5 euro! Non sanno quello che dicono!
Ci costerebbero di più i viaggi all'estero e pazienza vuol dire che andremo a scoprire gli angoli ancora sconosciuti e belli del nostro paese e incrementeremo il turismo, la prima industria del paese in forte crisi anche lei.
Ci costerebbero di più gli Iphone o gli Ipad dato che non siamo in grado di produrli al momento, ma se ne può fare a meno, no? Per il resto quasi tutto e forse anche prodotti sofisticati come l'Ipad si possono produrre se si investe sulla ricerca e l'istruzione, i cervelli ci sono ed oggi li regaliamo ai nostri concorrenti a costo zero.
Del resto il computer, forse pochi lo sanno, è stato inventato dalla nostrana Olivetti ed il dipartimento relativo, inclusi gli ingegneri sono stati comprati con metodi ambigui dagli americani che poi ne hanno fatto l'uso che sappiamo, investendo massicciamente nel settore che poteva essere nostro se fossimo stati più furbi.
Quando l'euro iniziò la sua corsa nel 2002, partì con una svalutazione quasi immediata del 30% nei confronti del dollaro, ma non seguì alcuna inflazione, né un aumento forte dei prezzi dei beni di importazione pagati in dollari.
Nel 1992 ldopo la svalutazione della lira del 20% a moneta più debole fu un toccasana per le industrie che partirono in quarta e aumentando l'esportazione ma anche vendendo di più nel mercato interno, si rinforzarono e produssero un aumento salutare di occupazione.
Cosa che non si ripetè nel 2002 perchè è vero che l'euro partì male, ma sempre troppo forte rispetto alla vecchia lira.
Prima dell'entrata in vigore dell'euro la Germania col suo marco supervalutato era in evidente difficoltà e non riusciva a competere con l'industria italiana che oltre a godere di una propria moneta più debole poteva contare sulla propria banca centrale e sulle possibili manovre di aggiustamento sulla moneta con le svalutazioni competitive.
Il declino italiano è cominciato proprio con l'introduzione dell'euro.
Tutte le tabelle dimostrano che la nostra industria ha cominciato allora il suo affanno e la bilancia commerciale da attiva ha inanellato una serie di peggioramenti che continuano tutt'oggi in maniera preoccupante.
Le nostre aziende chiudono a centinaia tutti i giorni, le importazioni dall'estero aumentano, il debito aumenta, i capitali fuggono nonostante i buoni tassi di interesse che possono incassare da noi.
I risparmiatori preferiscono il rendimento zero come avviene oggi con la sottoscrizione di un bund tedesco, ma la sicurezza di non perdere il capitale.
Così la Germania, può beneficiare di un costo bassissimo del denaro oltre ad una migliore organizzazione e produttività che si sono guadagnati con una campagna decennale portata avanti da un governo di coalizione fra i due maggiori partiti che ha tenuto a freno gli stipendi e salari dei lavoratori tedeschi e puntato sulla ricerca e sull' innovazione che poi hanno dato i loro frutti.
Nello stesso periodo l'Italia che poteva contare con l'euro su tassi di interesse bassi , praticamente dimezzati che le avrebbero permesso di ridurre il proprio debito pubblico e puntare sulla ricerca e l'istruzione, ha invece dilapidato i 100 miliardi di euro che ogni anno risparmiava per gli interessi minori e non ha corretto la propria organizzazione e produttività, né investito sulle infrastrutture e istruzione e ricerca
I mille miliardi di risparmio sugli interessi in 10 anni dal 2002 al 2012 avrebbero potuto quasi azzerare o almeno dimezzare il nostro debito pubblico allora di 1.000 miliardi e invece ad oggi lo abbiamo portato a 2.000 miliardi ed invece di arrivare 60% del debito sul PIL, siamo al 120% e anche oltre.
Abbiamo buttato i soldi dalla finestra in sprechi inutili e corruzione esponenziale perpetuata da questa casta politica di incapaci e ladri.
Quindi il disegno di farci entrare in Europa e portato avanti da Prodi, Amato, Ciampi non era sbagliato, ma avrebbe dovuto essere accompagnato da una politica nuova e virtuosa.
La cosa come sappiamo non è avvenuta, al contrario si è sprecato di tutto e di più ed oggi siamo nelle condizioni del 1992 quando ci salvammo con una finanziaria pesantissima che prese i soldi anche dai conti correnti degli italiani.
La differenza è che allora potemmo svalutare perchè avevamo una nostra moneta ed una nostra banca centrale.
Oggi di nuovo sull'orlo del baratro, non abbiamo più questa possibilità e rischiamo di spegnerci giorno per giorno fino all'inevitabile fallimento, la dichiarazione di default sul nostro debito pubblico che non riusciremo più a pagare.
Non facciamo altro che rimandare quella data, cercando di guadagnare qualche mese, forse un anno con le industrie nazionali(il nostro tesoro, di cui viviamo e su cui lo stato famelico prende le risorse per il suo costoso sostentamento) che chiudono una dietro l'altra.
Che senso ha tutto ciò? Val la pena a questo punto di un atto di coraggio salvifico: riprendiamoci la nostra moneta e ridiamo potere alla nostra banca centrale ripetendo quanto fatto nel 1992, ossia svalutiamo del 20%.
Avremo qualche mese di difficoltà, ma poi tutto comincerà a girare per il verso giusto: le aziende cominceranno a produrre per il mercato interno e ad assumere dato che le merci di importazione non saranno più convenienti ed anche il nostro export aumenterà dato che i nostri prodotti saranno meno costosi per gli acquirenti stranieri.
Solo un paese in crescita può sperare di ripagare i propri debiti, ammesso e non concesso che forse ci convenga il consolidamento del debito o una sua ristrutturazione per non costringere il paese ad un'austerità soffocante a carico di cittadini che non hanno colpe per un debito creato da una classe politica inetta.
Penso che il governo Monti non vada assolutamente in questa direzione, ma al contrario sia complice del disegno tedesco di distruggere la nostra industria in quanto competitiva e pericolosa e di lasciarne viva solo qualche branca sussidiaria che serva loro da corollario.
Insomma un paese di serie B che viva nell'ombra della Germania, con capitali e cervelli regalati a costo zero al proprio concorrente principale.
Monti è stato voluto dalla Germania e dalla Francia per continuare nell'opera di distruzione dell'industria italiana e per mettere in sicurezza il debito pubblico italiano in mano alle banche tedesche e francesi.
Queste ne detenevano ben 900 miliardi, quasi la metà e nel corso degli ultimi mesi, a colpi di vendite giornaliere di 1,5 miliardi al giorno, sono riusciti a ridurre l'esposizione a 600 miliardi.
Fra sei mesi si saranno liberati del nostro debito nel frattempo acquisito in gran parte dalle banche italiane coi soldi prestati al tasso dello 0,75% o 1% dalla BCE.
Le banche italiane in affanno per investimenti sbagliati e portafoglio pieno di crediti inesigibili stanno facendo ora degli ottimi bilanci: investono in titoli che rendono il 4-5% e che loro pagano l'1%, con un guadagno netto del 3-4% mentre non danno più un euro alla nostra industria agonizzante, contribuendo alla morte della medesima.
Un altro grosso rischio sta montando per il nostro paese: il destino che lega le banche italiane al nostro debito pubblico.
Se lo stato italiano dichiara fallimento e non paga o paga in misura minore il suo debito, ristrutturandolo, costringe al fallimento le banche italiane i cui portafogli sono pieni di titoli di stato del nostro paese.
Pertanto questo fatto impedirebbe allo stato italiano di dichiarare fallimento o di puntare alla ristrutturazione del proprio debito, pena il fallimento delle proprie banche ed il bisogno di tirare fuori una montagna di soldi per salvarle come è successo a molti altri stati europei ed agli USA, ma fortunatamente non a noi, altrimenti il nostro debito pubblico sarebbe già oggi al 200% sul PIL. Un'altra trappola in cui stiamo cadendo, un'altra possibilità di salvezza che ci viene negata dopo la moneta e la banca centrale di cui non possiamo più disporre.
E' il momento di uscire da questa gabbia in cui siamo finiti e che tra poco chiuderà le porte in modo definitivo rendendo impossibile ogni tipo di rimedio che non sia il declino totale e l'assoggettamento alla forza egemone della Germania e dei predatori della finanza internazionale.
Questi squali hanno puntato sui gioielli rimasti al nostro paese: i risparmi degli italiani, accumulati in tanti anni di operosità e sacrifici e che vengono tosati giorno per giorno, l'acquisto a prezzi di stralcio delle ultime aziende importanti rimaste in nostre mani (l'ENI, le Generali, la Finmeccanica, le Poste Italiane, quel che resta della Fiat, ecc..), ma anche la privatizzazione dei servizi pubblici che fanno gola perchè molto potrebbero diventare per loro molto redditizi, alzando le tariffe e le tasse sulla sanità, la scuola, l'acqua, la nettezza urbana, ecc..strozzando ancora di più gli italiani già con l'acqua alla gola.
Lo stato italiano dopo aver distrutto la Telecom, l'Alitalia, rimaneggiato l'ENEL , si appresta a vendere il poco che gli è rimasto.
Come si fa a togliere i gioielli pregiati ad una persona?
La si induce a fare la vita della cicala e all'indebitamento finchè la persona stremata è costretta a portare i propri gioielli al monte di pietà.
E' quello che sta succedendo al nostro paese ed il signor Monti è il liquidatore finale, la persona messa al posto giusto, al momento giusto per chiudere il paese e procedere alla vendita di ciò che è rimasto, a prezzi convenienti per l'acquirente.
Aspettatevi in caso di un governoMonti bis oltre all'aumento delle tassee una patrimoniale pesante già pre-annunciata, anche la vendita degli ultimi gioielli rimasti e la privatizzazione dei servizi pubblici.
Goldman Sachs, la grande banca d'affari per la quale il sig.Monti ha lavorato in passato, quella che ha aiutato la Grecia a truccare i conti per entrare in Europa e sappiamo tutti poi come è finita, non sta aspettando altro.
Fare un grosso affare e comperare per sé ed i propri amici quel che è rimasto del nostro paese e magari speculare ancora sul nostro debito pubblico, dato che saremo costretti a ripagarlo per intero, pena il fallimento delle nostre banche come spiegato sopra.
In aprile del 2013 andremo a votare per il nuovo Parlamento che eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica che designerà il nuovo governo da presentare alle Camere.
Il PDL coi suoi alleati e con l'UDC di Casini sta mettendo in piedi una nuova legge elettorale (che secondo le regole europee non dovrebbe essere cambiata nell'anno precedente le elezioni) per impedire la vittoria del PD e la costituzione di una sua maggioranza autonoma.
Bersani sta lottando contro questa trappola, alla fine forse spunterà un piccolo premio di maggioranza che non gli basterà per comandare e formare un governo autonomo e sarà costretto ad allearsi al PD ed all'UDC e giocoforza a rimettere in sella il governo Monti bis che proseguirà sulla strada dell'austerità, dell'ampliamento del debito che verrà blindato per i suoi creditori e per la vendita dei gioielli di stato.
L'Italia insomma finirà preda della Germania e della finanza internazionale di cui Monti probabilmente rappresenta gli interessi.
L'Italia potrebbe salvarsi se il PD riuscisse a formare un suo governo autonomo e se il PD capisse quanto sopra spiegato, ma purtroppo il PD vuole continuare sulla strada di Monti, non ha idea di quello che sta succedendo, del trappolone teso al nostro paese.
Pensa di risolvere tutto allentando la morsa dell'austerità e colpendo di tasse le classi più ricche che hanno già allontanato dal paese le loro ricchezze e che non stanno certo ad aspettare che un governo di sinistra possa tosarli.
Pertanto a Bersani o a Renzi, in caso di vittoria, non resterà che continuare l'opera di Monti e cioè tassare i soliti lavoratori e pensionati e tagliare la spesa pubblica ed i servizi, aspettando che qualche miracolo, una ripresa dell'economia internazionale, ci porti pian piano fuori dalle secche.
Sappiamo invece che la ripresa tarderà ad arrivare, la stessa Merkel recentemente ha parlato di altri 5 anni di vacche magre.
Continuerà invece il lento declino del paese e la morte per asfissia delle nostre imprese.
Bersani più esperto e con buone intenzioni non ha mai messo in dubbio l'euro e altrettanto il giovane Renzi che ha ragione a chiedere il cambio generazionale, che mi piace per il suo entusiasmo e tante buone idee, ma che mi sembra rappresenti il ritorno in scena della vecchia DC, ringiovanita ma senza idee sul come far uscire il paese dalla palude in cui si è impantanato.
Non basta formare un governo di sole 10 persone o avere buone idee su molti sani cambiamenti, se si trascura il motivo principale per il quale il paese è sprofondato e cioè stare nel medesimo gruppo con un paese molto più forte di cui si condivide la moneta e senza poter disporre di una banca centrale che sia il prestatore di ultima istanza, che garantisca per gli impegni del paese.
L'unica via di uscita a mio avviso, stante così le cose, è la vittoria alle elezioni del M5S di Beppe Grillo che spazzi via questa casta politica incompetente e corrotta e introduca il referendum nazionale per l'uscita dall'euro ed il ritorno alla moneta nazionale ed alla banca centrale con pieni poteri.
Con lo stesso referendum gli italiani dovrebbero pronunciarsi sul debito pubblico.
A mio parere solo il suo consolidamento o la sua ristrutturazione possono liberare le risorse per gli investimenti necessari alla ripresa.
Il pareggio del bilancio cui il paese già si è impegnato ed il consolidamento del debito renderebbero inutile il ricorso al mercato dei capitali per il rifinanziamento del debito in scadenza.
Pertanto lo spauracchio dell'ostracismo cui l'Italia andrebbe incontro è un falso problema perchè non solo il debito non sarebbe più da rifinanziare, ma anche perchè l'estero vedrebbe positivamente un paese in crescita che dispone di una sua moneta ed ha ripreso a correre e ridiventa un mercato interessante con cui fare affari mentre prima questi erano ridotti all'osso per una crisi sempre più pesante e senza vie d'uscita.
Insomma chi ha avuto la pazienza di leggere questo lungo articolo, provi a meditare su quanto espresso, faccia i suoi controlli in rete per capire se ciò corrisponde a quanto asserito dai maggiori esperti di economia che continuano a ripetere che stiamo sbagliando tutto e che finiremo come la Grecia
e poi traggano le loro conseguenze e si preparino a votare in modo adeguato che al momento è solo il movimento di Grillo e magari si dia da fare per collaborare col M5S che ha bisogno di gente capace e pronta a lottare per la rinascita di questo paese disgraziato.
E' un treno che sta passando e che dobbiamo cogliere.
L'alternativa è il declino totale e l'abbandono del paese da parte dei giovani migliori che hanno perso ogni speranza in un paese che non è più in grado di garantire loro un futuro di benessere e sicurezza e che invece è possibile realizzare con un po' di coraggio approfittando delle prossime elezioni e della presenza di un movimento in continua ascesa che è deciso a cambiare in meglio questo paese e salvarlo dalle sabbie mobili in cui è caduto da troppo tempo e che rischiano di travolgerlo definitivamente.
Sunday, November 11, 2012
discorso di Nouriel Roubini a Davos nel 2006
...."And unfortunately, the lack of serious economic reforms in Italy implies that there is a growing risk that Italy may end up like Argentina. This is not a foregone conclusion but, if Italy does not reform, an exit from EMU within 5 years is not totally unlikely. Indeed, like Argentina, Italy faces a growing competitiveness loss given an increasingly overvalued currency and the risk of falling exports and growing current account deficit. The growth slowdown will make the public deficit and debt worse and potentially unsustainable over time. And if a devaluation cannot be used to reduce real wages, the real exchange rate overvaluation will be undone via a slow and painful process of wage and price deflation. But such deflation will keep real rates high and exacerbate the growth and fiscal crisis. Without necessary reforms, eventually this vicious circle of stagdeflation would force Italy to exit EMU, return to the Lira and default on its Euro debts. Some argue that Italy or other EMU laggards would not exit EMU because a sharp devaluation of the new Lira – needed to regain the lost competitiveness – would make the real value Euro debt much higher and unsustainable for the government, the private sector and households. But look at what happened to Argentina: it devalued and given the balance sheet effects of the depreciation on their US debts it was forced to pesify its dollar debts. Similarly, Italy would be forced to liralize its Euro debts. If Italy were to exit EMU this effective default on domestic and external – public and private – Euro debt obligation would become unavoidable. And a sovereign nation is able to follow such policies – EMU exit, return to national currency and effective default on Euro debt – regardless of any legal or formal constraints that the EMU treaty imposes in terms of no exit clauses. This is not science fiction as Argentina was forced to do the same.
What would be the systemic effect of such Italian exit from EMU? They would be extremely severe on EU capital markets as Italy would default on some of its external debt – the part of its Euro debts held by non-residents. The contagion effects to other EU capital markets and banks would be severe. And the no bailout rule of the ECB would become effectively threatened as the ECB would be forced to monetize both liquidity and solvency induced runs to avoid a systemic effect on EU financial markets.
In conclusion, my view is that EMU can work and has worked for the Eurozone countries that have reformed and are reforming. But, unless Italy and other Eurozone laggards change their policies to pursue serious economic reforms that restore competitiveness and growth, they will eventually be forced to exit EMU. This would be a disaster but a disaster that may become unavoidable unless policies change. And I am currently pessimistic about the chances that such changes may occur given the policy makers and policies currently in place in countries like Italy.”
alla fine del discorso il presente ministro italiano dell'Economia Tremonti, esplose di rabbia e insultò Roubini, mandandolo a quel paese, ossia a Istanbul città natale dell'economista......
come possiamo constatare oggi, a distanza di 6 anni da quel discorso, l'Italia si sta incanalando proprio in quella infelice direzione, dato che non ha prodotto le riforme necessarie per rimanere con successo in area euro e cioè incrementare la propria produttività
pertanto dopo un lento calo di stipendi e salari e prezzi deflazionati, aumento del debito e tassi alti insostenibili, l'Italia sarà costretta ad uscire e riprendersi la lira e liralizzare il suo debito pubblico con possibili conseguenze nefaste per i detentori stranieri dei nostri titoli di stato di cui si stanno liberando a colpi di 1,5 miliardi al giorno, passando finora da 900 a 600 miliardi detenuti da Francia e Germania e la vendita sta continuando con probabile data di sganciamento entro il 2013 o 2014 quando l'Italia verrà gentilmente invitata ad uscire se non avrà già provveduto con sua iniziativa unilaterale
invertire questa assurda austerità e puntare alla crescita è l'unica chance
l'austerità uccide l'economia
di conseguenza il debito pubblico aumenta
pertanto bisogna procedere in senso quasi inverso
-non dico aumentare la spesa pubblica (in condizioni normali si dovrebbe fare), ma far scendere la spesa improduttiva e gli sprechi e usarla per la crescita, puntando su infrastrutture necessarie e poco costose, sullo ricerca, finanziando progetti e lo studio in campi produttivi (non per materie letterarie e umanistiche per intendersi)
- far scendere le tasse su imprese e lavoro per dare stimoli a entrambi e potere d'acquisto ai consumatori per far girare l'economia
sembrerebbero bestemmie per un paese indebitato e sottoposto a vincoli di austerità da troiche e paesi virtuosi
ma alla fine la crescita farebbe incassare più soldi allo stato, il pil in aumento farebbe scendere il rapporto debito pubblico/pil
invece si sta facendo l'opposto coi risultati che tutti vediamo
ci stiamo avvicinando alla Grecia sempre di più e non credo che sia un buon percorso a meno di essere masochisti e di voler fallire a tutti i costi
alcuni (Paolo Barnard) pensano che questo sia addirittura il disegno del nostro capo di governo attuale che accusa di criminalità
Thursday, November 08, 2012
euro-un'occasione persa che conviene solo alla Germani
chi l'avrebbe detto che l'euro si sarebbe rivelato un tal simile bidone?
veramente ricordo che Bossi, quantunque ritenuto ignorante, l'aveva pronosticato dicendo che avrebbe distrutto l'industria del nord, come sta regolarmente avvenendo
però c'è anche da dire che tassi di interesse così bassi ce li saremmo scordati e per un paese con un debito pubblico di 2.000 miliardi di euro, non è cosa da poco
ma anche per chi ha il mutuo ed in genere chi chiede soldi a prestito come le aziende
era una grande occasione per far scendere il nostro debito pubblico e invece abbiamo fatto esattamente l'opposto
era anche un'occasione per convertire le nostre aziende verso prodotti di qualità, copiando la Germania perchè quelli si vendono sempre mentre gran parte della nostra produzione è rimasta di media e bassa qualità e nel frattempo è arrivata la Cina che non possiamo battere per il loro basso costo del lavoro e mancanza di diritti sociali
altra occasione persa
e alla fine chi si perde tutte le occasioni, si ritrova poi a malpartito ed è quello che sta succedendo col liquidatore finale Mario Monti che poteva metterci una pezza o almeno provarci e invece sta completando l'opera di distruzione
che tutto ciò sia servito a qualcuno?
per esempio alla Germania che prima dell'arrivo dell'euro non riusciva a competere con noi (strano ma vero) e che ci imbrigliò proprio con l'euro e ne rimase la sola beneficiaria, dato che tutti gli altri ci hanno perso
insomma una manovra tutta tedesca o sbaglio? perchè anche alla Francia sta andando male
Sunday, November 04, 2012
le cicale del centrodestra e le formiche del centro-sinistra
la fregatura del PD è sempre la solita
governa il centro-destra che mette a sfacelo i conti per ingraziarsi gli elettori
poi arriva il centro-sinistra che deve rimediare al disastro
imponendo tasse
e allora gli ingenui pensano che si stava meglio prima
durante il tempo delle cicale, come se questo potesse durare all'infinito
Prodi è stato fregato proprio da questo meccanismo perverso
se andate a vedere le tabelle, lui ha messo le tasse e poi gli italiani lo hanno punito
ma durante la sua gestione il deficit, la crescita, il debito miglioravano
mentre durante i governi Berlusconi la crescita era zero ed i debiti aumentavano
facile così per il centrodestra
infatti anche un anno fa quando oramai non c'erano più le risorse neanche per pagare le pensioni e gli stipendi pubblici
è bastato cedere il passo al cattivo Monti che ha dovuto mettere le tasse per rimediare al disastro precedente
proprio come con Prodi
Saturday, November 03, 2012
e se Grillo diventasse il nuovo premier?
dato che l'attuale premier Monti
non fa niente per la crescita
o pensa che arrivi per grazia divina?
deve far scendere le tasse e dare più potere d'acquisto ai cittadini
deve abbassare di tanto il costo della casta politica
deve aiutare le imprese
deve snellire la giustizia
deve massacrare la burocrazia
deve combattere l'evasione fiscale
deve imbrigliare le varie mafie che bloccano parte del paese
deve imporsi alla kulona tedesca
finora non ho visto niente di tutto ciò
dopo un anno di governo Monti
pertanto vedo molto positivamente una possibile alleanza M5S e IDV
Beppe Grillo premier e Antonio Di Pietro vicepremier o ministro degli interni o della giustizia
M5S al 25% - IDV all'8% dopo aver chiarito l'inchiesta farlocca di Report
col 33% ed il porcellum si va alla maggioranza del 55%
ed i giochi sono fatti
dobbiamo preferire la solita casta che ci dissangua?
e bisogna ricordare che Beppe Grillo è amico di molti esperti internazionali in tutti i campi dall'economia, alla scienza e tecnologia
pertanto questi esperti si metterebbero al servizio di M5S per una buona politica governativa in tutti i settori
è un sogno che spero si realizzi
l'unico in grado di salvare questo paese
crederci invece di dare addosso e finire nel baratro in cui si è cacciata l'Italia
io non capisco in che alternativa si possa credere
- Renzi ed il ritorno della DC?
- ancora rigor Montis che ci massacra con l'austerità e fa morire le imprese?
- Bersani con le sue tasse e patrimoniali e corruzione di poco inferiore?
- qualche nuovo messia come Oscar Giannino?
- un nuovo personaggio che esca fuori come Berlusconi nel 1994?
- o magari il ritorno di Berlusconi con le sue promesse a cui nessuno può più credere?
mi sembra che Grillo sia l'unica chance che ha l'Italia
è un'occasione d'oro da prendere al volo perchè il treno non passa una seconda volta e gli squali si stanno già organizzando per riprendersi il potere ed il magna magna
penso che GRILLO dichiarerebbe default e non si pagherebbe più il debito pubblico
d'altronde l'unico modo per ripartire è far piazza pulita del debito creato dalla casta politica
l'Argentina è ripartita bene dopo il default
l'Islanda ha fatto fallire le banche e anzichè impegnarsi sui debiti per tempi lunghi si è liberata in poco tempo del suo fardello e ha ripreso la normalità
certo non sarebbe una passeggiata, ma ci possiamo riprendere la lira e stampare come fanno gli inglesi e gli americani
perchè loro si e noi no?
le aziende riprenderebbero a produrre soprattutto per il mercato interno e si creerebbero milioni di posti di lavoro
certo il rischio sarebbe l'inflazione, ma a questo punto è inutile difendere una situazione oramai insostenibile
(però ricordiamo che quando l'Italia svalutò la lira del 25% nel 1992, l'inflazione non solo non partì ma addirittura si ridusse dal 5 al 4%)
oggi ho letto in una rivista che il 75% degli italiani sono in grave difficoltà e solo il rimanente 25% se la cava ancora
cosa dobbiamo aspettare che anche questa ultima fetta cada?
l'austerità per pagare il debito NON HA SENSO
si va incontro al disastro economico sicuro sicuro perchè le aziende chiudono
quest'anno ben 76.000 han chiuso i battenti
dobbiamo invertire questo trend
se chiudono le aziende lo stato non avrà più manco i soldi per pagare le pensioni
siamo sotto ricatto della finanza internazionale per colpa del debito
ci stanno massacrando
meglio il default e si riparte da zero
Grillo farà una grande campagna elettorale sia in Lombardia che nel Lazio
e si porterà a casa il 25% dei voti
che gli faranno da traino alle politiche dove potrebbe raccogliere anche di più
la casta politica se la sta facendo sotto e sta escogitando un sistema elettorale che blocchi il M5S
la riforma elettorale sarà tutta incentrata su questo scopo (pare che vogliono portare alla soglia del 40% il limite che la coalizione deve raggiungere per ottenere il premio di maggioranza perchè sanno che difficilmente Grillo raggiungerebbe quella quota, ma loro forse si con tutti gli inciuci di cui sono capaci)
ma gli italiani faranno un bello scherzetto a questi ladri e corrotti costretti a cercarsi finalmente un lavoro
in questo paese c'è bisogno di una rivoluzione radicale
da parte dei giovani
con l'ausilio dei padri inkazzati
Grillo la sta portando avanti con migliaia di giovani
bisogna dargli una mano se si vuole una speranza di cambiamento
dalla casta politica non c'è niente da sperare
anche quelli che sembrano nuovi come Renzi
aspirano solo a prendere il posto dei vecchi
per continuare a comandare e rubare alle spalle dei cittadini
non si deve perdere questo treno
potrebbe non esserci un altro
gli squali si stanno organizzando per riprendersi tutto
magari un nuovo Berlusconi è già dietro l'angolo
pronto a fregare gli italiani una seconda volta
okkio, forza Grillo e M5S!
a proposito di IDV e di Report
Di Pietro ha commesso vari errori, soprattutto essersi circondato da alcune persone disoneste che hanno messo in cattiva luce il suo partito
forse Report ha messo in evidenza alcuni aspetti poco chiari del suo arricchimento personale che è TUTTO DA DIMOSTRARE
perchè basato solo su illazioni
mentre le carte in mano a Di Pietro parlano diversamente e così varie sentenze di tribunale
la storia non è finita perchè chi ha parlato di 56 case mentre ce ne sono meno di una decina, verrà trascinato in tribunale e contribuirà ad aumentarne il numero
però bisogna riconoscere a Di Pietro il suo ruolo di unico e forte oppositore a Berlusconi quando il PD faceva orecchie da mercante
come pure i suoi refereundum che ci hanno permesso per esempio di evitare nuovamente il nucleare
io penso che Di Pietro sarebbe un ottimo ministro dell'interno o ancor meglio un ottimo ministro della giustizia
non credo che sia adatto a fare il Presidente della Repubbblica e penso che questo spetti oramai a Prodi
comunque Di Pietro non è finito, forse è finito il suo partito che cerca di prenderne le distanze (almeno alcuni esponenti noti come Donadi o Pardi, ma loro chi sono?)
per me IDV senza Di Pietro è un piccolo partito anonimo che non mi interessa
io che ho sempre votato per quel partito, non lo voterò più se emarginerà Di Pietro e gli toglierà la segreteria
IDV è una creatura di Di Pietro e senza di lui è NIENTE!
anch'io sono caduto nel tranello di Report, ma poi mi sono ricreduto
le 56 case di Di Pietro sono una gigantesca bufala che non ha riscontro documentale
c'è caduta anche la Gabanelli (volendo supporre che sia imparziale, ma in questo caso ci credo poco)alla quale faceva piacere la cosa oltre a quello che a mio parere è il suo mandante, il PD
tutto inizia dalla dichiarazione farlocca del geometra incaricato da Veltri
che verrà trascinato a breve in tribunale da Di Pietro e dovrà rimangiarsi tutto e pagare (se c'ha i soldi) ....un'altra casa, questa si, vera ad Antonio
per quanto riguarda l'IDV, la cosa che ha deluso anche me è la presenza di personaggi come Scilipoti, De Gregorio e Maruccio
ma non è facile prevedere il comportamento dei propri candidati
mica Di Pietro ha la sfera di cristallo!
e rispetto a Colombo ed alla Bocassini, Di Pietro ha solo cambiato mestiere e da politico ha combattuto la stessa battaglia contro il malaffare italiano ed è stato il principale oppositore a Berlusconi che ci condotti a questo disastro mentre il PD faceva l'orecchio da mercante
e non dimentichiamoci dei referendum per i quali l'IDV si sta dando da fare da anni come il partito radicale degli anni '70
il problema degli italiani è che sono capaci di dare addosso anche a chi li difende e sono troppo creduloni appena qualcuno s'inventa le favole
tutti addosso a Di Pietro e Grillo
è in atto il killeraggio non solo contro Di Pietro
ma anche contro il M5S di Grillo
a ordirlo è il PD e tutti i giornalisti di quell'area (la gran parte)
basta vedere la prima pagina di Repubblica tutti i giorni
io che la leggevo spesso mi sono scocciato e passerò al Fatto Quotidiano di Travaglio molto più onesto ed equidistante
lo fanno non solo per fare in modo che il PD vada al potere
ma anche per difendere se stessi
perchè sanno che uno dei primi atti se Grillo andasse al governo
sarebbe quello di togliere il finanziamento pubblico ai giornali
che il Fatto Quotidiano non prende
ma Repubblica ed anche Corsera incassano abbondantemente
senza alcuna ragione
adesso per loro il M5S è spaccato solo per l'episodio marginale della militante grillina che si è presentata ad un talk show ed è stata criticata da Grillo
a loro basta poco per arrivare a rapide conclusioni
quelle che sono nei loro desiderata ma molto lontani dalla realtà
Grillo è forte e gli fanno un baffo queste meschinità
e fa bene a proibire ai suoi eletti di partecipare ai talk show televisivi che servono proprio a demonizzare il M5S agli occhi dell'opinione pubblica dato che non hanno altre occasioni per farlo
ci proveranno anche infiltrando elementi che poi si faranno prendere con le mani nella marmellata
ma alla fine non riusciranno nel loro intento perchè l'onda lunga del M5S è inarrestabile e scalzerà la casta politica e tutti i loro lacchè (giornali di stampa e di televisione inclusi)
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